
Martedì 18 maggio 1999
L'ESPERTO
Lite su figli, case, soldi. Non sul
conto del veterinario
Ricordo quei coniugi che
si scannarono per mesi su tutto.
Ma sulle scatolette no
MILANO _ Quando marito e moglie si separano
consensualmente regolano ogni loro rapporto e il giudice si limita a omologare il verbale
frutto delle loro intese. Il magistrato puo' intervenire solo in un caso: «Quando
l'accordo dei coniugi relativamente all'affidamento e al mantenimento dei figli e' in
contrasto con gli interessi di questi, il giudice riconvoca i coniugi indicando ad essi le
modificazioni da adottare». Ma per quanto riguarda gli accordi sugli animali, il giudice
si limita a prenderne atto. La separazione di Monza, pero', fa ritornare alla memoria
dell'avvocato, a distanza di anni, un precedente molto particolare. I coniugi, prima di
arrivare all'accordo, avevano litigato su tutto: sugli assegni per i figli e per la
moglie, sulla casa di citta', su quella delle vacanze, sugli sport che i figli devono
praticare, sui viaggi di studio, sulla divisione dei quadri e delle loro cornici, sui
tappeti e sulle argenterie, sulle fotografie, sulle polizze di assicurazione per malattie
e furti, con la capacita' inesauribile di far nascere da un problema dieci problemi.
Un'interminabile partenogenesi.
Eppure quando tutto sembrava finito e l'avvocato era esausto, dopo mercanteggiamenti degni
di un venditore di tappeti di Smirne, il colpo finale e' costituito dai gatti, quattro o
cinque. Ma chi li mantiene? Chi li cura? Ebbene, quando finalmente compare l'ultimo
argomento di temuto contrasto, tutto si placa. I gatti diventano il simbolo delle ore
liete del matrimonio, del comune amore per gli animali.
«E, in fin dei conti - diceva il marito - han dato sempre meno problemi dei figli». Sui
gatti si trova subito un accordo. Del resto chiunque fatica a compiere i propri doveri,
mentre tutti assumono spontaneamente gli oneri che derivano dai piaceri. Nessun
litigio dunque (proprio come per i coniugi di Monza). Marito e moglie all'unisono si
dividono le spese, compreso il pagamento delle costose scatolette e del veterinario. Anche
allora il verbale di separazione consensuale dava atto di tutto: bambini, case e soldi
e... perche' no? Anche i gatti.
Insomma, se anche si puo' dire che sotto il profilo tecnico la separazione di Monza ha
avuto certo molti precedenti, si puo' commentare come diceva un vecchio signore: «Piu'
conosco gli uomini, piu' amo gli animali». E George Eliot aggiungeva: «Gli animali sono
amici così simpatici; non fanno domande, non muovono critiche». Si puo' concludere
dunque che qualche sacrificio per loro si fa volentieri.
Cesare Rimini
Maggio
1999


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