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Giovedi' 27 maggio 1999

Le carcasse di un rottweiler, di un pitbull e di un alano finiti a revolverate
trovate nella campagna che confina con Tor Bella Monaca. Sui corpi segni di morsi
Strage di cani: uccisi dopo il combattimento

di MARCO DE RISI e FERRUCCIO SANSA

ROMA _ Prima li hanno fatti combattere, perche' si mordessero, si sbranassero. Poi li hanno uccisi a revolverate o addirittura bruciati. Alla fine li hanno seppelliti nella campagna che si fa largo tra le torri di cemento di Tor Bella Monaca.
Ma con la scoperta di quei tre cani morti e' venuto alla luce anche qualcos’altro: via Mitelli potrebbe essere un’arena per i combattimenti tra animali. Sì, perche' ieri la polizia si e' trovata davanti un cimitero, tre cani ammazzati nel raggio di pochi metri: un pitbull, un alano nero e un rottweiler.
La mattanza e' cominciata alle sette davanti a uno dei condomini a schiera di via Mitelli. Il silenzio del mattino all’improvviso e' stato rotto da urla, latrati e poi da colpi fortissimi che sono risuonati tra i muri di un cortile. «Il pitbull all’improvviso ha aggredito un mio amico, voleva sbranarlo, giuro, e lui non ha potuto fare altro che sparargli», avrebbe raccontato, Ernesto P., proprietario del cane, agli agenti del Commissariato Casilino Nuovo. Due precisi colpi di fucile hanno raggiunto alla gola Pallino e lo hanno ucciso. Per capire quello che e' successo dopo bastava seguire la striscia di sangue che dalla porta di Ernesto finiva nei vicini cantieri che stanno costruendo una delle Cento Piazze di Roma. Perche' qui e' ancora Roma, nonostante tutto.
Quando e' arrivata la polizia, avvertita da una telefonata anonima, ha trovato Ernesto che con pala e piccone cercava di seppellire il molosso. Ma non tutto era chiaro: il corpo del pitbull era devastato da cicatrici di ogni tipo, segni evidenti di combattimenti.
«Quel cane era una belva, addentava chiunque», racconta Manuel Flanini, anche lui abita in quel grande parallelepipedo di cemento grigio che e' il condominio di via Mitelli. E le cicatrici sul corpo del cane? «Pallino aveva fatto 27 combattimenti; 27 vittorie. Ernesto, pero', non c’entra niente. Aveva appena comprato il pitbull da un tipo che lo faceva lottare», assicura Flanini.
Ma non e' finita. A poche decine di metri di distanza gli agenti hanno trovato altri due cadaveri di cani. In un fossato ai margini dei campi ecco uno splendido alano nero, o almeno quello che ne restava. «e' morto da 3 giorni», ha detto il veterinario della Asl Roma D, chiamato dalla polizia. «E' stato avvelenato da quelli del canile», spiega Luca, un ragazzo bruno che passa di lì con un pitbull al guinzaglio. Non e' vero, perche' nel cranio di quella povera bestia e' conficcato un altro proiettile di pistola. Un’esecuzione. Ancora pochi metri nell’erba alta che insieme profuma di campagna e di asfalto e da un sacco della spazzatura esce fuori il corpo martoriato e carbonizzato di un rottweiler. Forse lo hanno bruciato vivo dopo che era rimasto ferito in una lotta. Non serviva piu'. I corpi dei tre animali saranno sottoposti ad autopsia.

Episodi diversi che compongono una scena: «Via Mitelli confina con i campi, un posto non frequentato e protetto da sguardi indiscreti», spiega un operaio sulla cinquantina che preferisce non dire il proprio nome. Poi si guarda intorno per essere sicuro che nessuno ascolti e aggiunge: «Oltre la vecchia casa colonica c’e' un avvallamento, la' non ti vede nessuno. Quella e' diventata un’arena per i combattimenti tra cani».
Combattimenti? Nessuno ne sa nulla, a quanto pare. «A Tor Bella Monaca i pitbull sono tra i cani piu' diffusi», dice Stefano, un fisico da culturista e un sorriso mite. Aggiunge: «Poi ci sono anche gli alani, ma le lotte non c’entrano». Difficile dire se queste bestie siano destinate alle scommesse nelle arene, dove una puntata basta per rifarsi di un mese di disoccupazione, oppure se siano un mezzo per difendersi e farsi rispettare in un quartiere difficile. Certo, pero', di tutte queste cose i cani non capiscono nulla: nascono e vengono allevati soltanto per aggredire, sbranare chiunque gli capiti davanti. E alla fine si beccano una pallottola in fronte.

Maggio 1999