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Sabato 17  luglio 1999

 

VITA DA RANDAGI
Dopo le botte una casa per Mucca

L’hanno chiamato Mucca, un po’per il colore del mantello, bianco pezzato nero, che ricorda quello delle mucche svizzere, ma anche perche', quando l’hanno trovato, quasi bastonato a morte, il lamento che faceva ricordava il muggito di un vitellino. Mucca e' un bel cagnetto, di razza e di eta' indefinita, ma probabilmente molto giovane, che nella sua breve esistenza ha avuto dagli uomini poche carezze e molte botte. Ne porta ancora sul corpo i segni, zoppica infatti molto vistosamente, ma poiche', ammaestrato dall’esperienza e' difficile da avvicinare, e' altrettanto difficile valutare le sue condizioni fisiche.
Ora il cagnetto ha trovato il padrone ed anche un amico, ma quella che ha passato e' stata una vera e propria odissea, comune, purtroppo, a tanti altri randagi. Perche' Mucca fino a qualche settimana fa era un randagio, che cercava come poteva di trovare qualcosa da mangiare. E’ stato nel corso di una di queste scorribande che, entrato in un cortile, e' stato massacrato a colpi di bastone.
Il povero animale, ferito, e' stato trovato da un restauratore di Campello, Angelo di Giannantonio, che ha interessato della vicenda alcuni animalisti folignati e l’Enpa di Foligno e Spoleto. In un primo momento, infatti, di Giannantonio non pensava di tenerlo, visto che ha gia' un altro cane. Poi, intenerito, ha cambiato idea. Mucca, cosė, ha trovato una casa, ma ha ancora tante paure. Non gli piace stare chiuso o legato e non si fa toccare da nessuno. Ci vorranno probabilmente mesi e tanta dolcezza per fargli capire che non tutti gli uomini sanno usare soltanto il bastone.

 

Luglio 1999