
Mercoledi' 21 luglio 1999
Con l’arrivo delle vacanze torna
la solita emergenza
Parla Barbara
Vittori
di «Argo»
Il
vero animale e' chi li abbandona
Cani legati in
autostrada o gettati dalle auto: gia' tredici storie terribili
di ROSALBA
EMILIOZZI
Afa, spiaggia, acqua. Ma al mare, i cani, non ci arrivano
quasi mai. Si perdono lungo il percorso per le vacanze. Scaricati
dall’auto e abbandonati in ogni dove. Un cagnone e' stato trovato, sotto
il sole cocente, legato ad una colonnina del pronto soccorso della A-14,
vicino al casello d’uscita per Civitanova. Un volpino gettato in un
fosso di rovi. Un cucciolo di husky — costato pure una bella cifra ai
padroni — aveva il guinzaglio annodato al cancello del canile di
Macerata. «E’ rimasto ore in un angolo, non voleva entrare, aspettava
che tornassero i padroni», racconta Barbara Vittori, presidente
dell’associazione Argo e del coordinamento regionale associazioni
animaliste.
Appena la temperatura si alza scatta l’emergenza cani. «Da giugno ad
oggi il rifugio di Madonna del Monte ha accolto gia' 13 cani abbandonati
— dice Vittori — arrivano disidratati e con brutte forme parassitarie».
Colonie di zecche e pulci. Vengono isolati, curati e poi li aspetta una
vita in gabbia insieme agli altri 90 che gia' abitano nel rifugio, in
attesa di essere adottati. Altri 50 cani (il canile municipale ne puo'
ospitare solo cento) sono alla pensione Sara.
«E’ un assurdita' avere un canile e pagare una pensione», dice Vittori.
Per questo si sta gia' dando da fare per ampliare il rifugio comunale,
appena inaugurato e gia' stretto. E ci sono pure i fondi «stanziati dalla
Regione, in scadenza il 15 settembre», avverte Vittori.
Il presidente dell’Argo e' gia' in pre allarme per l’ondata di
abbandoni, prevista tra la fine luglio e meta' agosto. «Nonostante
appelli e manifesti, anche quest’anno sono condannati a soffrire e a
morire migliaia di nostri piccoli amici mentre basterebbe poco per
salvarli — dice — ci sono pensioni, alberghi che ospitano animali,
volontari a cui rivolgersi». E c’e' pure chi lo fa. Anche se in modo
disarmante. L’ennesima telefonata che Vittori ha ricevuto era di un
maceratese che, senza mezzi termini, le ha detto che siccome cambiava
casa, il cane — sei anni, grossa taglia — nell’appartamento nuovo
non c’entrava, allora invece di sopprimerlo, così ha detto, sarebbe
stato disposto ad affidarlo all’Argo.
Per un cane sottratto ad una fine terribile, ce ne sono decine maltrattai
ed abbandonati. «In questi casi — spiega Vittori — chiamate il 118 e
chiedete dell’accalappiacani o del veterinario dell’Asl che devono
essere reperibili, per legge, 24 ore su 24. Se non intervenissero
rischiano la denuncia per omissione di atti d’ufficio». Non smettera'
mai di dirlo Vittori. Combatte da anni battaglie contro quelle
amministrazioni comunali che non hanno «né canile, né convenzioni con
rifugi privati come Treia», dice. E per stanare i proprietari che si
disfano dei cani, Vittori ha proposto alla Regione di adottare il sistema
di riconoscimento che gia' funziona a San Marino: il microchip da inserire
sotto cute al posto del tatuaggio. «E’ meno traumatico e piu' difficile
da togliere», dice. Perché i padroni, quando decidono di abbandonare il
cane diventato ingombrante, sono capaci di tutto. «Di riempirgli
l’orecchio di vernice nera pur di cancellare il tatuaggio e l’animale
si e' preso un’infezione terribile; o di bruciare il numero con
sigarette e ferri arroventati oppure di tagliare di netto l’orecchio».
Tutte storie vere, passate per le mani di Vittori.
Luglio
1999


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