Venerdi' 23 luglio 1999

 

Sono nove gli animali uccisi. I veterinari: hanno usato un miscuglio potente, le vittime potrebbero essere di piu'. Denuncia contro ignoti del verde De Luca

Polpette al veleno, strage nel parco dei cani

Roma: i bocconi letali alla stricnina disseminati in un'area molto frequentata anche da bambini


ROMA -
Otto cani e un gatto: e' il bilancio ufficiale, ma ancora provvisorio, della strage compiuta da un ignoto avvelenatore nel Parco degli Acquedotti, nel quartiere Tuscolano. Secondo il servizio veterinario, infatti, i cani uccisi potrebbero essere molti di piu'. E per poco non e' successo di peggio. Adesso fuori dal parco, semideserto, e' stato appeso un cartello che avverte: «Attenzione! Sono state sparse polpette pericolose per i vostri cani e i vostri bambini». Polpette alla stricnina, per la precisione.

Episodi di intolleranza verso i cani a Roma se n'erano gia' registrati, ma gli animali non erano mai stati avvelenati in una delle venti zone che il Comune ha riservato ai 200 mila cani residenti a Roma. Certo, l'area per i cani nel parco di via Lemonia non sara' attrezzata con fontanelle e alberelli, ma tra cemento e asfalto almeno c'e' un cartello sgangherato che invita i padroni a far circolare liberamente gli animali.

Fino a quando non e' entrato in azione il killer delle polpette, forse un frequentatore assiduo del parco in qualche modo infastidito dall'abbaiare e dal rincorrersi dei cani.

Il signor Vincenzo Canesti portava qui ogni giorno Stella, il suo cane da caccia. Ieri gli e' morta tra le braccia. A quel punto, spaventate, parecchie altre persone sono corse con i loro animali dal veterinario. Per molti, pero', non c'era gia' piu' nulla da fare. Si sono spenti tra atroci dolori. «I sintomi piu' comuni - raccontano Romeo Danini e Carlo Ugolini, veterinari al Tuscolano, che hanno curato gli animali - erano diarrea, vomito, catarro, contrazioni addominali, tremori e febbre molto alta». La terapia e' stata a base di anestetici, cortisone e altri farmaci. I veterinari hanno fatto di tutto lavorando fino a tarda notte per salvare gli animali arrivati in condizioni migliori. «Purtroppo sugli otto cani che sono arrivati vivi in ambulatorio siamo riusciti a salvare soltanto due meticci, uno dei quali era un randagio trovato nel parco in preda ai dolori. Gli altri, due pastori tedeschi, un setter e tre meticci, sono morti dopo pochi minuti, segno che il veleno era molto potente ed e' stato assorbito facilmente». O che, forse, non si trattava di semplice stricnina, ma di qualche mistura ancora piu' letale.

«Abbiamo subito allertato il servizio veterinario e l'XI Circoscrizione - spiega Roberto Razzano, dirigente del commissariato Tuscolano - ma hanno ritrovato un solo pezzo di carne, che sara' sottoposta alle analisi».

Mentre il senatore verde Athos De Luca ha presentato denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica: «Questi bocconi - ha detto - sono pericolosissimi non solo per i cani ma anche per i bambini», e il Wwf Lazio ha sottolineato il pericolo corso dagli animali selvatici, come i ricci, le volpi, e i rapaci notturni presenti nel parco.

R. R.,

Luglio 1999