
Domenica 25 luglio 1999
Cagnetta
uccisa e fatta sparire
dai vicini: insidiava polli e conigli
di SUSANNA TRENTA
Uccisa a fucilate e fatta sparire, forse in un cassonetto
dei rifiuti. A Larviano, piccola frazione del comune di Terni, quella
cagna randagia con sette cuccioli da sfamare dava fastidio, perche'
insidiava polli e conigli. E alla fine a toglierla di mezzo ci ha pensato
qualcuno degli abitanti della zona. Ma il fatto non e' passato
inosservato. Qualcuno ha visto ed ha avvertito l’Enpa.
«Ci avevano gia' telefonato - racconta Sonia Desideri, una delle
volontarie dell’Ente per la protezione degli animali - c’era una cagna
che faceva grossi guai, ci avevano detto, e qualcuno, prima o poi,
l’avrebbe fatta fuori. Stavamo organizzandoci per una soluzione, ma non
abbiamo fatto in tempo. La vicepresidente dell’Enpa si e' recata sul
posto per salvare almeno una cucciolata, ma anche lì niente da fare: la
maggior parte non ce l’aveva fatta a vivere senza cibo e acqua, altri
due sono morti dopo un giorno. Erano completamente disidradati e in
condizioni terribili, ha raccontato il veterinario».
A questo punto, probabilmente, scattera' la denuncia contro ignoti.
«Ma non e' un deterrente, gli abbandoni di animali sono aumentati
dall’inizio di quest’anno - dice ancora Sonia Desideri -. Continuo a
vedere episodi di incredibile crudelta': qualche tempo fa un dalmata e'
stato ritrovato sul raccordo Terni-Orte. Era rimasto ore e ore legato al
guard-rail con il filo di ferro, tanto che divincolandosi si era ricoperto
di ferite. Ma nessuno si era fermato per liberarlo...».
Cresce, purtroppo, anche il numero dei segugi persi dai cacciatori durante
le battute. Diventati randagi, i cani da caccia si riuniscono in branchi e
iniziano a comportarsi come lupi. «Diventano selvatici e pericolosi per
l’uomo», spiega la volontaria dell’Enpa. «Vicino all’abitato di
Marmore esiste una zona di caccia al cinghiale, a vocabolo Rancio. Lì si
sono gia' verificati casi di aggressione da parte di questi animali, che
vagano in numero sempre piu' alto».
Luglio
1999


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