Lunedi' 2 Agosto 1999

CONTINUA L’INCUBO IN ALTOTEVERE
Polpetta al veleno, cane salvato in extremis

 

di GIORGIO GALVANI
CITTA’ DI CASTELLO In Alto Tevere continua l’incubo dei cani avvelenati. "Spillo", un piccolo meticcio esemplare da compagnia, e' stato salvato in extremis dall’intervento immediato del veterinario. Con ogni probabilita' e' incappato in una polpetta di carne intrisa di veleno antricrittogamico o forse stricnina, troppo invitante per passare inosservata al fiuto della bestiola. Una tranquilla passeggiata domenicale nei boschi a pochi chilometri da Citta' di Castello si e' trasformata in un vero e proprio incubo per due amici appassionati di animali. "Spillo" era come sempre al guinzaglio prima della consueta sgambatura in liberta'. Pochi attimi sono bastati ai due ragazzi per capire che il cagnolino stava male: bava alla bocca e rantoli di dolore. Immediata la corsa all’ambulatorio di un veterinario. Una adeguata terapia e qualche ora di attesa sono bastati fortunatamente per salvare l’animale da un’atroce fine. «Quando e' giunto in ambulatorio — spiega il veterinario — l’animale manifestava i classici sintomi d’avvelenamento, qualche minuto di ritardo e probabilmente e non ci sarebbe stato piu' niente da fare».
L’Sos lanciato nei giorni scorsi dall’Enpa altotiberino trova purtroppo continue conferme. I maltrattamenti e gli episodi di avvelenamento di cani e gatti non vanno in ferie.

 

Agosto 1999