Mercoledi' 4 Agosto 1999

Contessa lascia decine di miliardi ai cani

Milano, 280 animali eredi di Clotilde Baratieri Sforza:"La burocrazia mi ha impedito di adottare bimbi".

 

Titta Passinetti

Milano - Poche righe, chiarissime: "Nomino eredi universali del mio patrimonio e di quello da me ereditato da mia sorella Clemetina tutti i miei cani. Non essendo riuscita in vita a fare una fondazione per i cani, dispongo che le mie sostanze vengano utilizzate perche' venga costituita e perche' sia costruito un canile per i cani che vivono nelle mie case e per tutti i cani abbandonati".

Il mistero del testamento multimiliardario della contessa, signorina, Clotilde Baratieri Sforza, e' cosi' svelato. E' stato trovato la' dove, lo aveva lasciato prima di morire il 24 Luglio. Lo aveva confidato all'unica persona di cui si fidava, la sua segretaria Gloria, e la' era rimasto. Fino a ieri, quando e' stato trovato e aperto. Il patrimonio delle sorelle Baratieri, che dopo la morte del papa' Ercole avevano dedicato gli ultimi vent'anni della loro vita ai cani, ammonta a decine di miliardi: si tratta di interi palazzi a Milano e tenute a Crema. Solo nei prossimi giorni potra' essere fatta una stima piu' esatta.

Nene Baratieri Sforza aveva duecentottanta cani che abitavano con lei in vari palazzi, fra cui il suo di piazza Castello, e in una fabbrica dismessa di Quarto Oggiaro. Venivano quotidianamente accuditi da una quarantina di inservienti che la contessa pagava per portarli a passeggio, pulirli e sfamarli. Non era raro vedere filippini portare a passeggio i suoi cani nelle aiuole del Castello Sforzesco. Energica, verso l'ottantina, ma con una voce ancora giovanile, spendeva milioni anche per le cure veterinarie.

Subito dopo la sua morte, per alcuni giorni, s'era diffusa la voce che, essendo la contessa deceduta improvvisamente durante il trasporto in ospedale, non avesse fatto a tempo a lasciare un testamento. E il timore era che gli eredi, lontanissimi cugini in seconda, ma pur sempre eredi, ordinassero lo sfaldamento dell'organizzazione.

Ora la paura e' passata, tutte le persone che lavoravano con la contessa potranno continuare a stare con i cani e ad abitare nelle case che gia' occupavano.

Il testamento si conclude con una riflessione molto amara. La contessa spiega infatti che ha deciso di lasciare tutto agli animali, non solo perche' "gli uomini tradiscono e loro no", ma soprattutto perche' la burocrazia, non essendo lei sposata, "mi ha sempre impedito di adottare come figlio un essere umano".

Ora per i suoi cani si prospetta una vita da grandi pascia'? No, stavano gia' benissimo cosi'.

 

Agosto 1999