Lunedi' 9 Agosto 1999

Pescasseroli/Brutta avventura per l’illustre ospite nel Parco nazionale d’Abruzzo. 

Ha presentato una denuncia


Macabra scoperta della Maraini
Durante una passeggiata la scrittrice trova un cane impiccato e seviziato

 

di SONIA PAGLIA
PESCASSEROLI - «Non mi sarei mai aspettato un gesto di tale crudelta' contro gli animali proprio qui Pescasseroli, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo». La nota scrittrice Dacia Maraini, durante una piacevole passeggiata nella zona dei "Colli nascosti" in pieno Pna dove e' solita trascorrere un periodo di vacanza, ieri mattina s’e' trovata dinanzi ad un crudele ed agghiacciante scenario: un grosso cane di colore nero probabilmente "bastardo", impiccato e seviziato al ramo di un albero.
«Doveva essere una piacevole passeggiata nella natura- ha spiegato ieri al Messaggero la Maraini nella sua casa di Pescasseroli- per contemplare un paesaggio che non mi stanca mai per la sua aspra e serena bellezza. Davanti a quella crudelta' sono rimasta pietrificata: sembrava un uomo, non un cane. Per giungere a tanto, questi malvagi, hanno dovuto organizzarsi e fare un grande lavoro: dalla cattura, alle sevizie, all'impiccagione».
Ripresasi dallo choc, la scrittrice ha subito denunciato l'efferato atto al Corpo Forestale chiedendo giustizia come persona sensibile e che ama gli animali. Ma anche per cercare di scoraggiare altri simili crudelta'. «Sembrano atti di memoria mafiosa» ha detto ancora la scrittrice.
Difficile sara' per gli agenti forestali di Pescasseroli identificare il cane, visto che il suo corpo non era tatuato. Difficili saranno anche le indagini per risalire ai colpevoli come ha sollecitato la Mariani, ospite illustre delle estati nel Parco.
Non si esclude che qualcuno abbia voluto dare un avvertimento a coloro che sono soliti abbandonare i propri cani nel Parco durante il periodo vacanziero. Se così fosse, il colpevole sara' punito come prevede la legge 281 del 1991 tesa a "promuovere e disciplinare la tutela degli animali di affezione, condannare gli atti di crudelta' verso di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono".
Dacia Maraini, ieri era ancora sconvolta. «Quando il mio cane era malato di tumore- ha detto-, non lo sottoposi a cure veterinarie per non farlo soffrire. L'ho curato con le mie mani».
Certo l'immagine del Parco, eden della flora e della fauna, viene penalizzata da un episodio del genere. Potrebbero essere molte e diverse le mani balorde. Come tanti gli scopi. Una nascosta vendetta contro l'Ente Parco? Un cinico gioco in una serata d'agosto tra amici-balordi? Anche la mancanza di un canile nel comprensorio, potrebbe dare adito a tali eventi.
Una storia drammatica quella "dell'amico fedele". Del resto su tali episodi, i paesi del Parco potrebbero scriverci un libro. Un libro di stragi effettuate con diversi metodi. Da quello piu' comune (i bocconi avvelenati) a quello piu' spietato. L'impiccagione.


Agosto 1999