Sabato 14 Agosto 1999


ALL’ARENELLA
Per dieci cani scoppia una «guerra» tra condomini

 

GIGI DI FIORE
e' diventata una guerra che va avanti addirittura da tre anni. Una «dura» guerra condominiale, con in campo anche la armi della carta bollata. E sembra di rivedere le scene dei film di Fantozzi, dove alle riunioni di condominio i presenti sono armati fino ai denti con tanto di elmetti militari. Al centro della contesa, che divide una serie di condomini del «parco Montedonzelli» all’Arenella, una decina di cani.
Una vera truppa di «amici dell’uomo», per un’unica proprietaria. La signora, vedova da qualche tempo, ne possiede di tutte le razze e grandezze, a dire dei condomini. E nonostante non abbia giardini, o ampi spazi all’aperti, li alleva da anni, lasciando loro libero sfogo, dicono i condomini, per tutte le normali attivita' quotidiane: continui latrati diurni e notturni, soddisfacimento di vari bisogni fisiologici.
E alcuni condomini, infastiditi, sono partiti all’attacco. Due, in particolare, animano la crociata. Uno e' pensionato dello Stato, nonche' invalido. Ma ben quattordici sono le firme di condomini nelle lettere di protesta inviate ai diversi amministratori. Che hanno un bel da fare, per affrontare con la dovuta calma la questione.
La vicenda infatti, denunciata alla Asl 1, ai carabinieri e finanche al ministero della Sanita', e' giunta sul tavolo di un magistrato. Lo scorso aprile, il giudice delegato Monica Cacace (della seconda sezione civile) ordino' «l’allontanamento di tutti i cani e l’affidamento dei medesimi ad un canile municipale, o ad altro canile pubblico viciniore, tranne che ci siano difficolta' di dislocazione ovvero che la padrona non preferisca affidarli ad altro canile o esercizio di custodia per animali, privati, a sue esclusive spese, con divieto assoluto di far lasciare liberi gli animali».
L’esecuzione venne affidata ai carabinieri, ma le cose sono rimaste come tre anni fa, hanno lamentato i condomini denuncianti. Ma di cosa vengono accusate le dieci bestiole? Di far cadere escrementi e urina dall’ultimo piano, dove abita la vedova proprietaria, sui balconi sottostanti dai quali pendono anche dei panni freschi di biancheria inevitabilmente corrotti da quel materiale fisiologico. Ma qualche lettera giunta all’amministratore, nel corso degli anni, racconta anche di morsi ricevuti da fornitori per «assenza di museruola e guinzaglio», con successivo ricorso a cure mediche in ospedale. E il numero dei cani e' diventata una specie di favola del parco: chi parla di dieci, chi addirittura di quattordici. Sui latrati, in ogni ora del giorno e della notte, pare sia fiorita un’ampia letteratura ad uso e consumo degli amministratori. Ed e' stato tirato in ballo, dinanzi al giudice, il «diritto al riposo e alla tranquillita' necessaria per l’espletamento delle proprie occupazioni». Insomma, non sara' la «guerra dei Roses», ma la «guerra dei cani» di parco Montedonzelli infuoca ancor di piu' l’estate vissuta dei condomini in contrasto.


Agosto 1999