Mercoledi 18 Agosto 1999

«Cani uccisi, serial killer da fermare»
Polpette avvelenate: Antonio Guidi chiede a Rosy Bindi di intervenire

 

di PAOLA PAGNANELLI
Quello di Monte San Giusto e' un vero serial killer dei cani. A definirlo così e' Antonio Guidi. Sulla vicenda delle polpette avvelenate, l’ex ministro della famiglia ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta urgente al ministro della sanita' Rosy Bindi e al presidente del consiglio. Prendendo spunto da Monte San Giusto, Guidi chiede al ministro maggiori controlli sulla vendita delle sostanze tossiche, che sono pericolose per gli animali, cosa gia' grave, e che possono esserlo anche per i bambini. L’interrogazione di Guidi ha tre obiettivi: controllo delle vendite, sanzioni per chi "spaccia" queste sostanze, educazione ambientale.
«Innanzitutto — spiega Guidi — al ministro chiedo maggior controllo sulla vendita di certe sostanze utili in molti campi, ma che possono risultare molto pericolose, come la stricnina. Mi domando come sia possibile che tali sostanze vengano vendute senza nessuna computerizzazione». Il trucco e' semplice: chi vuole acquistare la stricnina in dosi consistenti, ne compra poca da tanti rivenditori. «Su queste sostanze chimiche, serve una scheda per verificare immediatamente sul computer il quantitativo totale acquistato dalla stessa persona da altri rivenditori».
Nel mirino finiscono anche i rivenditori. «Nell’interrogazione ho chiesto anche pene piu' severe, e la chiusura e il ritiro della licenza a chi "spaccia" sotto banco queste sostanze. Infine, e' necessaria una maggiore educazione al rispetto dell’ambiente. La salvaguardia dell’ambiente, degli animali, non sono affrontati nella scuola se non in modo volontaristico».
«Credo che il fatto di Monte San Giusto sia stato sottovalutato» commenta Guidi. «Nelle prime pagine si legge di un uccello che mette in fuga i ladri, di un cane che percorre centinaia di chilometri per ritrovare il padrone, ma queste sono storie eccezionali. Forse il fatto che quella di Monte san Giusto sia una storia senza soluzione ha spinto ha rimuovere l’argomento, sul quale pero' bisogna riflettere. Intanto perche' si tratta dell’uccisione di cani, cioe' di esseri molto intelligenti e legati all’uomo. E non si puo' ignorare il dolore dei proprietari, un dolore amplificato perche' comune a piu' persone: il serial killer dei cani e' per loro un lutto collettivo, come se ci fosse stata una catastrofe. Infine, le polpette avvelenate non sono un pericolo solo per gli animali, ma anche per i bambini che le possono toccare e manipolare, rischiando la vira».
Un ex ministro che presenta un’interrogazione parlamentare e' un atto straordinario. «Straordinario ma necessario, perche' e' necessario trovare le responsabilita' individuali, istituzionali, di educazione civica. Dietro la cultura dell’omicidio collettivo c’e' la stessa ideologia sia che il bersaglio siano gli animali che gli esseri umani».


Agosto 1999