Lunedi' 4 Ottobre 1999
Avvelenati
i cani dei cacciatori
Giallo
durante la prima battuta al cinghiale
Cinque animali intossicati, uno e' morto subito
COLLAGNA. Apre con un giallo la caccia al cinghiale: tra sabato e
domenica almeno cinque cani sono stati avvelenati. Uno e' morto e quattro sono
stati salvati grazie all'immediato intervento del veterinario. Si tratta di
episodi di natura dolosa accaduti fra Collagna e Ramiseto. «Da me hanno portato
cinque cani e tutti con gli stessi sintomi di avvelenamento», afferma il
veterinario Loretta Boni di Castelnovo Monti. «Gli animali hanno ingerito
bocconi contenenti antiparassitari e piu' precisamente esteri fosforici che
stimolano la diuresi e provocano bava alla bocca e un tremolio tale da che il
cane non riesce piu' a reggersi. Se non si interviene subito con l'antidoto, la
bestia muore, com'e' successo a una di queste, per arresto respiratorio».
Il veterinario suggerisce un rimedio: «Chi si accorge che il proprio cane ha
ingerito bocconi avvelenati deve fagli bere forzatamente almeno 6-7 centimetri
cubi di acqua ossigenata in modo da provocargli il vomito. Quindi ricorrere alle
cure necessarie».
Questi casi di avvelenamento hanno fortemente turbato il clima euforico del
primo giorno di caccia al cinghiale e ora preoccupano seriamente i cacciatori
della montagna i quali temono per la sorte dei propri cani nel proseguimento
della stagione venatoria.
Come primo giorno, il bottino e' stato discreto per tutti, buono per la squadra
di Collagna che ha abbattuto nell'alta valle del Secchia ben otto cinghiali con
esemplari di 70-80 chili. Al rientro dalla battuta, la squadra di Collagna ha
trasformato la propria sede in una sorta di macello, una vera «mattanza».
Quanto al giallo dell'avvelenamento, la prima vittima si e' avuta sabato nel
ramisetano. Si e' trattato del cane di Aldo Orlandi di Acquabona. Ieri mattina
nella zona della Bandita-Pratizzano di Ramiseto, mentre Nando Conti, Danilo
Babini e Adelmo Zampolini erano a caccia della lepre, due loro cani a un certo
momento non si sono piu' retti sulle zampe per l'avvelenamento. Sono stati
portati urgentemente dal veteriario. Moreno Bottazzi di Acquabona mentre era con
la squadra di Collagna, al cinghiale, appena oltre il Secchia, e si e' accorto
che il cane stava male. Partito in auto, e' corso verso l'ambulatorio del
veterinario riuscendo a salvare il cane per miracolo. Non ce l'ha fatta invece
il cane di Sergio Pedrini, altro cacciatore di Collagna.
Nell'ambiente dei cacciatori al cinghiale, in tutta la zona del crinale, sono
tutti concordi nell'attribuire l'avvelenamento a qualche incosciente che ha
seminato bocconi avvelenati nei pressi della strada della Bandita di Ramiseto e
della provinciale Collagna-Vaglie di Ligoonchio, oltre il Secchia.
Settimo Baisi
Ottobre
1999


|