Domenica 10 Ottobre 1999

LA REAZIONE DEGLI AMBIENTALISTI
«Rogo dei cani, un’indegnita'»
Lamberti e Pecoraro: barbarie che va punita

 

I piu' indignati sono Amato Lamberti e Alfonso Pecoraro Scanio. Il presidente della Provincia commenta con severita' la barbara ”esecuzione” compiuta alla Loggetta da un malavitoso contro una cagnetta randagia (e i suoi sette cuccioli), rea di aver graffiato suo figlio. «e' un fatto sconvolgente, frutto di una mente malata», ha detto ieri Lamberti. Il pregiudicato (si tratterebbe di uno spacciatore con mire da boss), lo ricordiamo, qualche giorno fa ha cosparso di benzina la cagnetta e i suoi cuccioli, ospitati in una cuccia di legno costruita dalla gente del vicinato, appiccando poi il fuoco. L'animale e sette dei suoi nove cuccioli sono morti tra le fiamme. L'episodio e' avvenuto, come si e' detto, nel popolare rione della Loggetta, sotto gli occhi di numerosi testimoni: molte le segnalazioni giunte a polizia e carabinieri, che stanno indagando.
«Un fatto del genere - secondo Lamberti, per anni presidente dell'Osservatorio sulla camorra - e' inusuale anche negli ambienti delle cosche, dove i cani, utilizzati per la difesa o l'attacco, sono uno status symbol o vengono impiegati nei combattimenti». Un comportamento «delittuoso, al di fuori di ogni regola, anche dei codici criminali», e che percio' - prevede Lamberti - «suscitera' riprovazione anche degli ambienti malavitosi. I nomi dei responsabili emergeranno, penso che anche da parte della gente del quartiere vi sara' ostilita' e nessuna copertura nei loro confronti».
«La vicenda accaduta alla Loggetta impone una risposta netta da parte della magistratura». e' quanto scrive, invece, al procuratore Agostino Cordova, il deputato dei verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. «Ho chiesto alla magistratura - ha dichiarato in una nota diffusa ieri il parlamentare ambientalista - di utilizzare tutte le possibilita' delle attuali normative per punire i responsabili di questo barbaro comportamento e impedire, in tal modo, che possano continuare a commettere reati».
Alfonso Pecoraro Scanio, che fu relatore del nuovo articolo 727 del Codice Penale, ricorda ancora, nella sua lettera al Procuratore Cordova, che «il Parlamento decise la nuova versione dell’articolo proprio per punire gli atti di crudelta' di esseri senzienti superando la vecchia concessione del codice».
«Occorre applicare tutte le normative - ha conluso il deputato Pecoraro Scanio - tenendo conto che uccidere degli animali, per lo piu' con modalita' minacciose, corrisponde a un reato considerato odioso non solo dalla pubblica opinione ma anche dal legislatore. Per di piu' e' grave l’atteggiamento camorristico del punire uno sgarro, perfino di una cagna che difende i propri cuccioli».
«Dalle segnalazioni pervenuteci - spiega Casimiro Monti, portavoce dei Verdi di Napoli - abbiamo appreso anche il nome degli autori del barbaro gesto. Si chiamano Biagio e Mariano Tutti sanno chi sono, anche le forze dell’ordine. Ma nessuno ha il coraggio di presentare una denuncia. E, a nostro parere, le forze dell’ordine devono intervenire a prescindere dalla querela di parte». A tal proposito, pero', pare che un’anziana donna che abita in un edificio attiguo ai locali dove era stata sistemata la cuccia del cane abbia presentato una denuncia sullo sconcertante episodio. E intanto anche ieri numerose le persone che sul luogo del rogo hanno acceso dei lumini.

 

 

Ottobre 1999