Lunedi' 11 Ottobre 1999
«Fido ha
bisogno di piu' spazio»
Sessanta
padroni di quattrozampe scrivono al Comune
LA PETIZIONE «Non basta l'area di viale Olimpia»
l.s.
L'area di sgambamento di viale Olimpia e' una piccola Disneyland per i
nostri amici a quattro zampe: vi giocano, scorrazzano e socializzano con una
gioia irrefrenabile, senza il pericolo del traffico automobilistico.
In tutti i giorni della settimana, ma soprattutto al sabato pomeriggio ed alla
domenica, viene invasa da una folla di cani e dai loro padroni, che vi
trascorrono ore in lieta compagnia. Peccato che ve ne sia una sola per i circa
diecimila soggetti registrati all'anagrafe canina del Comune e per molti altri
iscritti altrove o privi del regolare tatuaggio. Soltanto in questo spazio verde
appositamente recintato, vasto circa quanto la meta' d'un campo di calcio, si
possono lasciare completamente liberi gli animali, mentre nei parchi pubblici i
proprietari li devono tenere al guinzaglio e, in molti casi, dotare di una
museruola.
Al Campovolo, poi, non e' raro trovare siringhe o carogne infette, di cui i cani
potrebbero cibarsi. Di qui la richiesta, firmata da una sessantina di
concittadini, che il Comune attrezzi allo stesso modo altre aree in altri
quartieri della citta'.
La promotrice della petizione, Francesca Garofalo, scrive al sindaco Antonella
Spaggiari ed all'assessore comunale al verde Luciano Gobbi: «Vorremmo sapere se
sono allo studio altri progetti di impianti similari, che permettano di
decongestionare l'unica area esistente, dando a tutti i proprietari di cani la
possiblita' d'avere servizi come quello di viale Olimpia ad una distanza da casa
relativamente breve».
«Tale struttura - aggiunge Francesca Garofalo - si e' dimostrata una valida
esperienza di spazio autogestito, nonostante qualche piccolo neo, come il rapido
deterioramento delle panchine di legno e la chiusura dell'impianto dell'acqua
nel periodo invernale».
Una prima risposta l'abbiamo avuta da Luciano Gobbi: «Per il triennio 2000-2002
- ci ha riferito l'assessore - propongo che si attrezzi almeno un'area simile in
ognuna delle otto circoscrizioni. I lavori in se' sono semplici: bastano una
recinzione, un punto acqua, qualche panchina con un po' di pavimentazione ed un
bidone per gli escrementi che i proprietari sono obbligati a raccogliere. Non e'
difficile neppure trovare i volontari che si incarichino d'aprire e chiudere, di
notte, il cancello d'ingresso. Si tratta pero' d'individuare i terreni adatti in
zone di risulta».
Ottobre
1999


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