Giovedi' 14 Ottobre 1999

Silì, un esposto contro il canile
Un gruppo di abitanti si rivolge alla Procura




ORISTANO. Ancora proteste per le condizioni in cui versa Silì. Se il problema aveva gia' scatenato le polemiche dimissioni del presidente della sesta commissione consiliare, Ruggero Carboni, che aveva motivato la sua decisione con lo stato di abbandono in cui sarebbe relegata la frazione, adesso sono due cittadini a denunciare i disagi e le condizioni non sempre accettabili, che gli abitanti devo sopportare. I problemi piu' gravi riguardano le condizioni igienico sanitarie, in alcuni casi precarie, ma non mancano le questioni legate ai servizi, al verde pubblico e alla viabilita'. Non a caso, Mario e Cristina Atza, autori dell'esposto, si firmano "cittadini esasperati". Ma veniamo al contenuto della denuncia, inviata al sindaco, e per conoscenza, anche alla procura della Repubblica, all'Asl, alla prefettura, all'Anas e all'ufficio tecnico erariale.
Al primo posto l'esposto segnala le difficolta' per gli abitanti di "Pasturas Mannas", che devono convivere con il canile che i volontari di "Qua la zampa", hanno realizzato nella zona. Canile che come si sa, anche grazie ad una collaborazione con il comune, che a questo scopo ha erogato dei fondi, raccoglie ed assiste i cani randagi. Nonostante la funzione, di indiscutibile importanza, svolta dalla struttura, evidentemente qualche problema rimane. Si legge nell'esposto: «e' un canile abusivo, non in regola con le norme igienico sanitarie». A sollevare particolari perplessita' sarebbe la vicinanza del canile con l'acquedotto: «la mancanza della rete fognaria - si legge - fa si che gli scarichi delle acque nere e i rifiuti rischino di inquinare il sottosuolo e la falda, dalla quale in tanti attingono l'acqua, sia per irrigare gli orti, ma anche per bere, cucinare e lavarsi, dato che ancora non c'e' una rete dell'acqua potabile».
Non e' soltanto il canile, a suscitare le proteste degli abitanti. L'eccessiva vicinanza del depuratore alle case, e i cassonetti del tutto insufficienti, costituiscono, sempre secondo la denuncia, un pericolo costante. E poi c'e' il problema, ancora irrisolto, delle condutture ormai fatiscenti della rete idrica che vanno continuamente in tilt.
E poi ci sono le strade non ancora asfaltate: «impraticabili quando piove, senza illuminazione e soprattutto sporche», sottolinea l'esposto, segnalando come l'assenza di cassonetti per i rifiuti, sia diventata una sorta di alibi per i soliti incivili, che nonesitano ad abbandonare le immondizie persino lungo la ferrovia, creando situazioni di pericolo facilmente immaginabili. L'esposto affronta quindi il problema della viabilita', con la statale 388 che collega Silì a Oristano e Simaxis, estremamente pericolosa e dove, per la presenza del passaggio al livello della ferrovia, si formano code di autoveicoli, talvolta interminabili. «Gli incidenti, anche gravi, sono frequenti, spesso sono mortali» denunciano i firmatari, che sollecitano una maggior presenza delle forze dell'ordine, per scoraggiare i continui atti vandalici e quegli automobiliti indisciplinati, che transitano lungo l'arteria a tutta velocita'.
Completano il quadro dei disagi di Silì l'assenza di verde pubblico «l'unico eucalipto che cresceva davanti all'istituto delle suore e' stato abbattuto», di spazi per i bambini, di strutture sportive. «Persino il cimitero rimane aperto solo per poche ore alla settimana». Ma ora gli abitanti della frazione chiedono interventi concreti.


Ottobre 1999