Domenica 17 Ottobre 1999

 

DENUNCIATO PER MALTRATTAMENTI
Si e' costituito l’uomo che brucio' e uccise la cagna e i cuccioli

 

LUISA RUSSO
Colpo di scena nella vicenda della cagna della Loggetta bruciata nella sua tana con 7 dei nove cuccioli, ed ecco un’altra storia per parecchi aspetti tutta ”napoletana”. Mentre ieri verdi, animalisti e ambientalisti con in testa Carmine Attanasio si sgolavano in piazza sollecitando via megafono la gente di Fuorigrotta a denunciare l’autore dell’orribile gesto e gli assessori Parente, Di Palma e D’Agostino annunciavano che la Giunta aveva dato disposizione all’ufficio legale di presentare una denuncia per il perseguimento dei responsabili, il responsabile della «insana azione» - come egli stesso ha tenuto a definirla - s’era gia' costituito da quattro giorni. Si chiama Biagio Tubelli, ha 31 anni, non ha ne' precedenti per droga ne' per associazione a delinquere - come era stato scritto - ma per azzardo, scommesse, truffa, e una sfilza di diffide a non tornare nel basso Lazio dov’e' stato piu' volte sorpreso ”in azione”. Si definisce un disoccupato che cerca di sbarcare il lunario. Le sue specialita' sono il ”gioco delle tre carte” e il ”gioco dei tre campanelli” e quando si e' presentato ai carabinieri di Rione Traiano ha detto anche d’essersi sentito «diffamato» dai giornali e di soffrire per il fatto che la gente del posto dopo l’atroce episodio evitava persino di salutarlo.
Ecco dunque anche la sua versione, sottoscritta mercoledì scorso nell’autodenuncia ai carabinieri dai quali si e' presentato con l’avv. Giuseppe Romano, penalista del Foro di Santa Maria Capua Vetere. Tubelli abita con la moglie e i figli di 5 e 7 anni in un palazzo nello spiazzo di via Mario Gigante dov’e' avvenuto il fattaccio. Gia' qualche giorno prima la figlioletta era stata aggredita dal cane e salvata a stento da alcuni passanti. Quel giorno, uscendo con uno zio, la bambina era stata attaccata di nuovo ma la cagna aveva azzannato il congiunto, finito all’ospedale San Paolo (c’e' il referto). Un paio d’ore dopo, era uscito il bambino e pure questi era stato aggredito e morso. Mentre la madre lo trasportava in ospedale, accompagnata da un vicino perche' la sua auto era rimasta ”in panne” col serbatoio vuoto davanti alla scuola dei bambini, Tubelli, che rientrava dal Casertano trasportando una tanica di benzina che doveva servire per l’auto della moglie, era stata avvertito via cellulare di quanto stava avvenendo. Nel parcheggiare l’auto nello spiazzo, sempre secondo il suo racconto, ha visto la cagna ringhiare e, senza pensare che nella tana c’erano anche i cuccioli, che non si vedevano, d’impulso ha scaricato parte del liquido infiammabile e ha dato fuoco.
Dopo l’interrogatorio, Tubelli e' stato rilasciato e denunciato per maltrattamento di animali. Ma il Comune ha gia' fatto sapere che si costituira' parte offesa e Pecoraro Scanio ha chiesto l’incriminazione anche per i reati di incendio e detenzione di materiali esplodenti.


Ottobre 1999