Giovedi' 21 Ottobre 1999
A lanciare l’allarme
sono le associazioni animaliste. In calo le corse dei cavalli sulle strade a
servizio delle industrie
Duelli
tra cani e loschi affari
Aumenta in Ciociaria il
fenomeno delle scommesse clandestine
di MARCELLO GELFUSA
«Gli animali stanno sempre piu' diventando uno strumento per favorire gli
affari loschi delle organizzazioni malavitose». A lanciare l'allarme "zoomafia"
e' la Lega anti vivisezione, la quale ha stimato un giro d'affari di poco
inferiore ai 3.000 miliardi di lire. Una realta' questa ancora tutta da scoprire
nella nostra provincia; ma che, a detta dei responsabili delle associazioni
animaliste che operano sul territorio, esiste. A cominciare dai combattimenti
fra cani legati a scommesse clandestine; fenomeno malavitoso che, al pari delle
corse illecite di cavalli, frutta alle organizzazioni criminali cifre
considerevoli.
E' di pochi giorni fa la notizia che la Procura della Repubblica di Avezzano ha
aperto un'inchiesta, le cui indagini sono state estese anche alla provincia di
Frosinone, sulle corse clandestine di cavalli che si tenevano nella zona
industriale del centro abruzzese. «Ma qui in Ciociaria - asseriscono alcuni
bene informati, gente che in passato ha anche preso parte ad alcune gare - e'
circa un'anno e mezzo che non si corre piu'. Dapprima i cavalli gareggiavano
sullo stradone davanti lo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, oppure
all'interno del nucleo industriale di Patrica: le corse si svolgevano in piena
notte e vi partecipava persino gente proveniente dal Napoletano. Attualmente
qualche corsa ancora si tiene in contrada Capodacqua, tra Roccasecca e
Castrocielo, ma si tratta di semplici amatori. Chi ha voglia di correre e
scommettere forte, si reca a Fossanova, nel Pontino. Qui da noi, dopo alcune
irruzioni dei carabinieri nel bel mezzo delle corse, e' finito tutto».
E', al contario, in netta ascesa il fenomeno dei combattimenti fra cani, sempre
legati a scommesse clandestine. «Abbiamo ricevuto - testimoniano i responsabili
della Fataa (Forze associate tutela animali ambiente) - diverse segnalazioni di
luoghi in cui, in improvvisate arene, si svolgono i combattimenti: ultimamente,
scenario di questo cruento spettacolo e' stata una cava abbandonata nel
territorio di Roccasecca; ma in passato abbiamo ricevuto segnalazioni di
combattimenti che hanno avuto luogo nelle campagne tra Aquino e Pontecorvo, a
Pignataro Interamna, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia, Pico, Caira,
Frosinone e Supino».
Voci infondate? Il ritrovamento lungo la strada panoramica per Montecassino di
alcuni pit bull con ferite profonde segno evidente di combattimenti con la
conseguente apertura di un'indagine da parte del vicequestore Guglielmo
Gagliardi, nonche' l'apertura di un'inchiesta a Tivoli che vede nel mirino del
sostituto procuratore di Roma Ilaria Calo' anche un allevatore di pit bull di
Veroli, indurrebbero a dire di no. I Castelli romani a nord, il Casertano
(territorio in cui e' diffusissimo questo tipo di attivita') a sud: ecco che non
appare poi così remota l'ipotesi secondo cui le campagne della provincia di
Frosinone si troverebbero ad essere terreno fertile per il proliferare di un
fenomeno in netta ascesa.
«Tempo addietro - testimonia un aderente alla Lapa (Libera associazione
protezione animali) - cercai, vanamente, di farmi introdurre in un giro di
scommettitori in maniera che, una volta dentro, avrei potuto raccogliere
elementi sufficienti per portare allo scoperto questo tipo di attivita'». Un'attivita'
che in genere viene praticata durante la stagione estiva, nel corso della notte,
in luoghi di aperta campagna, sempre diversi, per ridurre al minimo il rischio
di venire identificati: le autovetture degli scommettitori e degli organizzatori
vengono posizionate in cerchio, con i fari accesi e puntati verso il centro
dell'improvvisata arena, dove i cani si affrontano in combattimenti all'ultimo
sangue. Si va avanti - fra latrati, digrignare di denti e guaiti - sino a che
uno dei due esemplari non soccombe.
Ottobre
1999


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