Giovedi' 21 Ottobre 1999

Tre pit-bull a guardia della droga
nel casolare usato come supermarket

 

Avevano anche tre pit-bull a guardia del casolare dove, a Cappelle sul Tavo, i quindici zingari sorpresi nella notte tra sabato e domenica, lavoravano grossi quantitativi di eroina e cocaina per un vasto bacino di tossicodipendenti di tutta la fascia costiera.
E’ questo uno dei particolari appresi ieri dell’operazione sviluppata dal gruppo operativo della guardia di finanza con l’impiego di molti uomini e alcune unita' cinofile e conclusa con l’arresto, come riferito ieri, di Claudio Morelli di 44 anni. Allo zingaro, ritenuto responsabile della organizzazione e gestione della centrale di spaccio di Cappelle, sono stati sequestrati, come detto ieri, 30 grammi di eroina e cocaina in dosi, un’auto di grossa cilindrata rubata, 10 milioni in contanti, tre bilancini di precisione e sostanze da taglio. Con Morelli, nel casolare quando e' scattata l’irruzione si trovavano altri 14 rom. Quattro soltanto, pero', sono stati denunciati, come il capo clan per detenzione di stupefacenti ed uno di loro anche di ricettazione dell’autovettura.
Per la predisposizione del blitz, la guardia di finanza, che solo ieri ha reso noto l’esito dell’operazione, ha effettuato numerosi appostamenti. Ed e' intervenuta nel momento in cui riteneva che la partita di droga in lavorazione fosse ingente. Invece, nel bilancio del Goa si parla solo di 30 grammi di eroina. All’arrivo dei baschi verdi delle fiamme gialle i 15 zingari hanno cercato la fuga nei campi. Sono stati tutti bloccati, identificati e quelli non denunciati diffidati.
L’operazione e' stata coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Bellelli al quale ieri l’altro il Gip Camillo Romandini ha accordato, come il nostro giornale ha riferito ieri, la convalida dell’arresto con la permanenza in carcere di Claudio Morelli.

 

Ottobre 1999