Martedi' 26 Ottobre 1999
Tornano le
polpette contro i randagi
Setter ucciso con i chiodi di rame
Cindy Virgili
SPOLTORE. Chiodi di rame dentro polpette avvelenate. E' proprio vero che le
cattive abitudini non muoiono mai e questo barbaro sistema ha fatto un'altra
vittima a Spoltore. Un piccolo setter e' stato trovato agonizzante da una
giovane donna che casualmente passeggiava in una via del centro storico, nella
zona detta di "Porta Cieca". La ragazza ha prestato soccorso
all'animale. Tutto inutile.
Il setter infatti gia' non dava segni di vita. La ragazza ha affidato il cane
alle cure di una signora che abita nella strada. «Una signora alla quale per
altro hanno gia' ucciso due cani con le polpette avvelenate», racconta Tonino
Di Silvestro, proprietario di un negozio di articoli per animali in via del
Circuito. All'epoca fu riscontrato che nelle polpette c'era il cianuro.
Il setter morto l'altro ieri e' stato prelevato dai volontari della Lega per la
difesa del cane, che da anni si battono a Spoltore per sensibilizzare la gente
al rispetto verso gli amici a quattro zampe. «Spoltore, soprattutto il centro
storico, dove esiste la piu' alta concentrazione di randagi», prosegue Di
Silvestro, «e' una cittadina presa di mira da questi "mostri" che
forse si divertono ad andare in giro a piazzare bocconi avvelenati. Ed e'
davvero strano che sia la zona centrale del paese la piu' bersagliata, dove
invece i controlli dovrebbero essere maggiori».
Le polpette avvelenate. Dall'inizio dell'estate sono almeno dieci i randagi
uccisi con questo crudele. A nulla sono valsi finora i controlli e gli appelli
lanciati a piu' riprese dai proprietari di cani e piu' in generale dagli amici a
quattro zampe. E pensare che in passato, per uccidere i cani, sono state usate
anche le caramelle come esche.
Ottobre
1999


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