Lunedi'1 Novembre 1999


Sant'Omero, emergenza randagi
Il sindaco chiama la Usl e chiede un canile sanitario



Michele Narcisi

SANT'OMERO. Il problema dei cani randagi, ancora non risolto, ritorna in Vibrata d'attualita' grazie ad un'iniziativa forte del sindaco di Sant'Omero, Claudio De Donatis. Facendo leva su una normativa regionale che e' di questi giorni, De Donatis ha fatto portare via dagli operatori della Usl di Teramo una cagnetta, destinata nel canile sanitario del capoluogo, creando un precedente interessante.
«Non se ne puo' piu' di questa situazione», dice il primo cittadino di Sant'Omero, «dopo tanti appelli (per tre volte mi sono rivolto a chi di competenza) alla fine qualcuno e' venuto a Sant'Omero a prelevare i cani randagi. Ce n'erano 13 dietro alla cagnetta in calore. Non potendoli prendere tutti, perche' hanno detto che lo spazio a Teramo e' ristretto, hanno tolto dalla strada, e dagli appetiti dei cani maschi, la cagna». Il discorso del canile comprensoriale e' stato piu' volte dibattuto in sede di "Citta' territorio" per iniziativa soprattutto del sindaco di Alba Adriatica Antonietta Casciotti, che nel suo territorio ha uno spazio adibito al ricovero di cani randagi. Non sufficiente, a parte le questioni igieniche e dei costi, a ospitare i cani abbandonati della valle che ammontano, da una stima approssimativa ma ritenuva veritiera, a piu' di cinquemila.
«Un numero enorme», commenta De Donatis, «che andrebbe sviscerato e andrebbe risolto una volta per tutte. Sappiamo che la Regione ha a suo tempo stanziato piu' di 200 milioni per un canile sanitario da realizzare in provincia. Venuta meno la possibilita' di farlo in Val Vibrata, si era parlato di Atri e Silvi-Pineto come posti alternativi. Da quanto se ne sa, pero', tutto e' in alto mare». Il canile sanitario della Usl di Teramo e' in grado di ospitare pochi cani? Che si risolvesse allora per una buona volta questa questione. Da parte mia, come sindaco, faro' leva sempre sulla norma regionale che mi permette di intervenire d'urgenza quando ci sono cani randagi abbandonati che danno un'immagine non positiva della cittadina e che, prima di ogni altra cosa, vanno sfamati e curati in una struttura idonea».
Un'iniziativa quantomeno singolare e' l'ordinanza annunciata dallo stesso sindaco di Sant'Omero che vuole assegnare in proprieta' il cane a chi gli da' da mangiare. Nella Val Vibrata, ad ogni buon conto, se si escludono le iniziative positive di alcuni sindaci, l'operato di volontari della Lav e le professionalita' del dottor Di Domenicantonio e di altri veterinari e operatori di Nereto-Sant'Omero, poco si fa per tutelare i tanti fido che l'attraversano, e i cittadini spesso esasperati

 

Novembre 1999