Domenica 14 Novembre 1999


In via del Castello
Prigioniero di un cane si libera tirando calci




TERAMO. Inchiodato a un albero per 20 minuti da un grosso cane randagio che ringhiava e che non voleva saperne di allontanarsi. E' accaduto ieri mattina in via del Castello a Marcello Rapagna. L'uomo stava facendo una passeggiata con il suo cane di piccola taglia quando un bracco si e' avvicinato.
Il cagnolino non aveva intenzione di "fare amicizia" e ha snobbato l'animale, che pero' non mollava. Al minimo tentativo di Rapagna di mandarlo via ha cominciato a ringhiare e a cercare di avventarsi. L'uomo si e' appiattito contro un albero, il suo cagnolino si e' nascosto dietro e la lotta e' cominciata. Rapagna tirava calci e urlava per scacciare il randagio, che, inferocito, ogni volta tornava all'attacco. «E' passato un conoscente», racconta Rapagna, «che aveva l'auto vicino all'albero e mi ha chiesto se volevo salire. E' stato l'unico aiuto che ho ricevuto».
Quando l'uomo e' riuscito a liberarsi dall'assedio del cane e' andato dritto in municipio per protestare. «Sono riuscito a parlare con il vicesindaco, Gianni Di Pietro», riferisce, «e gli ho raccontato quello che mi era accaduto. Lui ha mostrato comprensione e mi ha detto che l'amministrazione sta cercando di far fronte al problema». La Usl deve realizzare un canile sanitario, ha anche i fondi regionali a questo scopo, ma tutto e' fermo.

Novembre 1999