Lunedi' 15 Novembre 1999
Cani
uccisi, torna l’incubo-stricnina
di GIORGIO GALVANI
CITTA’ DI CASTELLO - Cani avvelenati con le polpette di carne alla stricnina:
quattro casi sospetti in Alto Tevere. Il potente veleno continua ad uccidere i
quadrupedi da caccia ed alcuni esemplari impiegati nella ricerca del tartufo. Un
setter e' morto dopo aver mangiato i soliti bocconcini di carne avvelenati ed
altri tre casi analoghi sembrano avere lo stesso movente. I ritrovamenti
sospetti si sono verificati nelle immediate vicinanze di Citta' di Castello, a
«Pulciarati» e «Scalocchio». Nel caso del setter, il proprietario non ha
fatto in tempo ad accorgersi di niente. Quando ha notato il cane riverso a terra
ormai privo di vita, la corsa all’ambulatorio del veterinario si e' rivelata
vana. L’animale non ce l’ha fatta a vincere l’incredibile battaglia con il
veleno. Il responso delle analisi eseguite in laboratorio a Perugia parla
chiaro: stricnina somministrata sotto forma di invitanti bocconcini di carne. «Quando
il proprietario del cane e' giunto nel mio ambulatorio — spiega il veterinario
che e' intervenuto — l’animale presentava gia' i sintomi inequivocabili di
avvelenamento: irrigidimento del corpo e insufficienza cardiaca. Le analisi
successive hanno poi accertato la presenza in dosi notevoli di stricnina, che ha
causato la morte immediata del cane». Non e' il solo caso di avvelenamento in
quella zona; altri tre animali, infatti, avrebbero seguito la stessa sorte.
Episodi allarmanti di crudelta' e accanimento sugli animali, che debbono fare
riflettere. A distanza di un anno, fortunatamente in misura nettamente
inferiore, si ripetono i casi di avvelenamento di cani, che hanno reso famoso,
suo malgrado, il comprensorio altotiberino in tutto il mondo.
Novembre
1999


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