Giovedi' 30 Dicembre 1999
Cani
antivalanga: operative 10 unita'
e altre 4 sono in via di formazione
Ma e' anche necessario che
chi fa escursioni sia molto prudente
f.d.m.
AGORDO. Cani antivalanga anche nel bellunese. Sono operative 10 unita' (animale-volontario),
mentre altre 4 sono in via di formazione.
Il servizio Suem puo' contare, d'inverno, oltre che sul tecnico di elisoccorso
del Cnsas, anche sull'unita' cinofila.
Il cane, di solito un pastore tedesco, ha infatti un"naso" particolare
nella ricerca dei sepolti sotto la neve.
La sua "attrezzatura"? Duecento milioni di cellule olfattive nel naso
e una sensibilita' di circa un milione di volte superiore a quella dell'uomo.
Per essere operativo al massimo delle sue potenzialita', il cane, pero', va
adeguatamente addestrato: anzitutto ad operare insieme al suo accompagnatore.
Numerose, pertanto, sono le esercitazioni in cui verranno simulati eventi
valanghivi di gravita' piu' o meno rilevante.
Dopo quelle dell'11 e 12 dicembre ad Arabba, per le stazioni Cnsas dell'area, il
9 gennaio si terra' una seduta a Passo Giau, per i volontari di Cortina, San
Vito e Selva di Cadore.
La Val Comelico, invece, ha l'appuntamento in agenda il 6 febbraio, la Val Bios
il 26, la Val Zoldana il 12 marzo (vi interverranno anche i volontari di
Longarone, Belluno ed Alpago).
Chiudera' la fase addestrativa il Centro Cadore, con un'esercitazione il 9
aprile a Casera Razzo.
Ma, da sola, la preparazione dei volontari non basta. Le squadre di soccorso
toccano con mano, infatti, la mancanza di cultura preventiva da parte degli
appassionati dello sci estremo, che il piu' delle volte non si dotano nemmeno
delle attrezzature previste, a cominciare dall'Arva.
Anche se taluni sostengono che non e' sufficiente attivare l'Arva (strumento
che, attraverso il lancio di onde, segnala la presenza del malcapitato sotto la
neve) oppure il cellulare, nelle escursioni estive, per trovarsi nelle
condizioni di massima sicurezza, perche' anzi questa strumentazione sollecita la
persona ad avventurarsi anche la' dove non dovrebbe.
E, per quanto riguarda la tempistica, non si puo' far conto esclusivamente sulla
rapidita' dell'elicottero; perche' questo, pur essendo veloce e versatile quanto
basta, alle volte non puo' essere utilizzato: ad esempio, con bufere di neve in
corso, in condizioni meteorologiche che non siano perfettamente sicure e di
notte. «Valenza fondamentale - sottolinea ancora una volta Fabio Bristot, capo
del Cnsas provinciale - ce l'hanno nostre stazioni dislocate sul territorio e la
loro capacita' di intervenire con uomini qualificati e mezzi idonei a supportare
e a risolvere l'emergenza».
Dicembre
1999


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