Martedi' 20 aprile 1999

Entro agosto i vetturini dovranno adeguarsi alle nuove regole:
i loro animali saranno sottoposti a radiografie, ecografie e test ai tendini
Patente con fotografia per i cavalli
Novita' per botticelle: documenti con il muso dei quadrupedi per evitare “sostituzioni”

di FABIO CAROSI

ROMA _ Un sorriso per il veterinario, per favore. E Nestore, ex trottatore col vizio di “correre piano” e per questo “attaccato” alla botticella, verra' immortalato dall’obiettivo. Solo così, col muso davanti alla macchinetta fotografica, Nestore potra' prendere la patente. Ecco l’ultima singolare rivoluzione prevista dall’attuazione del nuovo Regolamento delle auto pubbliche da piazza. Sì, i cento cavalli che si alternano sulle quarantatré botticelle che scarrozzano giapponesi e americani per Roma, unici al mondo hanno tempo fino al 31 agosto per conquistarsi la patente. E visto che gli esami non finiscono mai, dovranno anche entrare in clinica e sottoporsi ad una radiografia delle zampe, un’ecografia completa e anche un test sui tendini. Solo con la certezza di essere piu' sani e piu' belli arriveranno davanti al fotografo. Ovviamente dopo il check-up scattera' inesorabilmente la seconda parte del Regolamento, quella che prevede la siesta nelle ore piu' calde dei mesi estivi, il divieto di percorrere una serie di salite e quello di aumentare la velocita' oltre il caro vecchio “trotto”, quello per cui hanno sudato durante i primi ventiquattro mesi di vita.
«La convenzione tra il Comune e la Asl RmA e' pronta - spiega il consigliere Monica Cirinna', delegato del sindaco per i problemi degli animali - ed entro la fine di questa settimana la invieremo al responsabile, il dottor Mazzocco. Contemporaneamente agli atti formali inizieremo anche la stampa della “patente” che non sara' niente altro che un libretto segnaletico dove, accanto alla foto, compariranno i dati degli animali con tanto di data di nascita. Sara' un documento che non si potra' contraffare e che sara' obbligatorio rinnovare ogni anno. Sia chiaro pero': non e' una persecuzione ma una tutela per gli animali che servira' anche a chi li usa per lavoro».
Questa e' la vita dei cavalli romani: prima il trotto, poi la botticella. Ora il ricovero in day hospital dal veterinario Luca Tosti Croce, quindi la patente. Ma non basta. Il regolamento parla chiaro: «L’autorizzazione dovra' essere rinnovata ogni anno», quindi, cavalli e cavalieri, che a Roma si chiamano vetturini, ogni anno dovranno mettere il bollo. Se l’umano si dimentica rischia la licenza, il quadrupede al massimo, un periodo di riposo. E stavolta con la certezza di un tetto sotto il quale ripararsi: «Le stalle dell’ex Mattatoio non si toccano - si impegna la Cirinna' - sino a quando non verra' trovata un’alternativa. Villa Ada va bene, ma prima contratteremo con l’Ama la pulizia delle montagne di letame accumulato a Testaccio».
E gli umani? «e' pura fantascienza - tuona il rappresentante della neonata Unione vetturini romani - stanno trattando i cavalli come la macchine. Siamo spiazzati e quindi disposti a rispettare le regole solo se il Comune sara' disposto ad un confronto. Prima pero' devono smetterla di dire che maltrattiamo gli animali, perché sono proprio gli animali che ci danno da mangiare. E come se un tassista prendesse a calci la sua auto».
Dal bunker abusivo e stracolmo di letame dell’ex Mattatoio, con vicini di casa che si dedicano all’allevamento delle capre oppure dei cani bassotti, lanciano una sfida: «Il piu' vecchio di noi ha 77 anni, il piu' giovane 22. Non siamo una razza in via di estinzione e non ci faremo togliere il lavoro da una legge che fara' ridere il mondo. Finira' che il Comune fara' fare le analisi anche al Gabibbo e gli chiedera' di iscriversi all’albo dei pupazzi».


aprile 1999