Sabato 13  marzo 1999

FELINI IN PERICOLO
Gatti spariti: l’ombra dei riti satanici
Un animalista: «Segni di messe nere in Prati dove e' sparita la colonia»

di LUCA BUSSI

ROMA _ Torture, sevizie, uccisioni. La storia di Macchia, il gatto che stava per essere strangolato con un filo di ferro stretto intorno al collo e salvato dall’Anpana (l’Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente) con una delicata operazione chirurgica, e' soltanto una goccia in mezzo al mare. Un mare di proteste, di segnalazioni di gatti maltrattati e uccisi. All’ufficio comunale per i diritti degli animali, diretto da Monica Cirinna', ne arrivano a centinaia. Bestiole massacrate a bastonate, legate, affogate, seppellite vive o peggio ancora fatte a pezzi. L’ultima, arrivata al Messaggero, riguarda una colonia di una decina di gatti spariti nel nulla da viale Vaticano, proprio sotto le mura del Museo Vaticano. «Tornando a casa passo in quella strada tutte le sere - dice Adele Migliozzi, commerciante - Fino a poco tempo fa vedevo due gattare dare da mangiare a una dozzina di gatti. Da tre giorni non le vedevo piu'. Quando mi sono informata ho scoperto che le bestiole erano sparite».
Altri 12 mici spariti nel nulla, dunque, senza lasciare tracce. Proprio come la colonia felina del giardino condominiale di di via Germanico, a Prati. Macchia e' l’unico superstite, l’unica traccia vivente di un malcostume, chiamiamolo così, che si sta diffondendo in maniera preoccupante. Macchia e' stato fortunato: si e' salvato nonostante il cappio che lo stava strangolando. Tra qualche giorno lascera' lo studio veterinario del dottor Fattori per trasferirsi nella casa di un’animalista, in attesa di essere adottato. Intanto tra gli abitanti di via dei Gracchi, via Paolo Emilio, via Rufini e via Germanico, si insinua anche un altro terribile dubbio. E cioe' che i rapimenti e le torture dei gatti siano collegate a dei riti magici, delle messe nere. «Qualche tempo fa - dice Fleana Ottaviani, l’animalista che ha presentato la denuncia sul maltrattamento di Macchia al commissariato Prati - all’angolo tra via Paolo Emilio e via Germanico ho trovato un calice. Sì, un calice e dei segni esoterici sul marciapiede. Anche un inquilino del palazzo da dove e' scomparsa la colonia e' convinto che nel giardino confinante si svolgano dei riti satanici».
Secondo la responsabile dell’Ufficio comunale per i diritti degli animali, non sarebbe la prima volta: «Il mio ufficio raccoglie centinaia di segnalazioni, trovando poi delle sconcertanti conferme. Riguardano anche resti di gatti trovati nei cimiteri, sacrificati in chissa' quali rituali. I gatti oggi sono gli animali piu' maltrattati in citta'. Vengono avvelenati, torturati, seviziati fino alla morte. Attualmente ci sono circa 500 colonie feline censite per un totale di 180 mila gatti. Non potete neppure immaginare cosa rischiano. Pochi mesi fa, nel giardino dell’Acquario Romano in via Manfredo Fanti furono trovati quattro gatti fatti a pezzi. In Corso Francia uno slavo fu visto entrare nella sua baracca con due bestiole morte in mano. Ci hanno segnalato addirittura delle grigliate di gatti in alcuni parchi pubblici. Tre mesi fa, inoltre, un signore che abita nella zona nord est di Roma e' stato denunciato dai carabinieri perche' sorpreso a bersagliare gatti con una balestra dal balcone di casa. Eppure oggi esiste una legge che punisce i maltrattamenti verso gli animali: basterebbe applicarla. L’articolo 727 del codice penale prevede ammende da due a dieci milioni. Molti animalisti, a questo punto, si interrogano se sia necessario costituire i “gattili”, cioe' rinchiudere i felini per salvaguardarli dalle angherie. Io ritengo che sia piu' opportuno lasciarli liberi, proteggendoli il piu' possibile ed educando la popolazione alla convivenza, se necessario anche attraverso l’applicazioni di pene esemplari».


Marzo 1999