Domenica 16 maggio 1999

CITTA’ DI CASTELLO
La gatta salvata dalla veterinaria
uccisa da una polpetta avvelenata

CITTA’ DI CASTELLO - Polpette di carne avvelenate: dopo i cani tocca ai gatti. Non c’e' pace per i quadrupedi in Alto Tevere l’incubo dei bocconcini mortali torna a farsi sentire. Questa volta a cadere sotto i colpi del potente veleno e' stata una gatta di proprieta' di una giovane veterinaria di Citta' di Castello.
”Randa” questo e' il nome del felino che la professionista tifernate era riuscita a strappare dagli stenti e dai maltrattamenti (l’ha ritrovata in uno scatolone davanti all’ingresso di un supermercato con le ossa fratturate), ma non ce l’ha fatta ad evitarle l’atroce fine dell’avvelenamento. Una polpetta di carne intrisa di un micidiale veleno e' stata fatale per l’animale. Sara' la perizia necroscopica commissionata a Perugia dalla stessa veterinaria a stabilire la natura del mix chimico che ha stroncato la gatta. La giovane veterinaria non riesce a spiegarsi tanta ferocia verso un animale che era divenuto la vera e propria mascotte del quartiere. Piccoli manifesti con le immagini di ”Randa” sono stati affissi un po’ dovunque ed un eloquente messaggio invita l’avvelenatore a meditare sull’assurdo gesto, che suona come un campanello d’allarme per chi ama gli animali. «Un episodio di una ferocia incredibile commesso ai danni di una gatta che non dava fastidio a nessuno ha precisato la veterinaria un animale mansueto costretto a subire indescrivibili atrocita'». Dopo un periodo di relativa calma le polpette killer tornano a colpire. Questa volta non si puo' parlare certo di guerra fra tartufai o cacciatori, di cani dal fiuto impareggiabile, di spartizione del territorio. Questa volta il business del tartufo non centra.

G.G.

Maggio 1999