Mercoledi' 6 Ottobre1999

 

Ieri hanno bussato due bambini con due micetti appena nati: ci manda l’associazione, ci ha detto che lei li puo' tenere
«I miei tesori? Novanta gatti»
Franca, amante degli animali, spende un milione al mese in scatolette

 

di ELENA GIULIANI
"Quarantaquattro gatti in fila per tre col resto di due..." Ma l’autore della vecchia famosa canzone dello "Zecchino d’oro" avrebbe forse cambiato il titolo della sua opera se avesse incontrato Franca Stoppi. Che accudisce da sola e a proprie spese ben 90 gatti, una cinquantina nel proprio appartamento e altri 40 randagi nella zona di via Santa Caterina e del Parco dei Canape', che senza le sue cure avrebbero fatto probabilmente una brutta fine. Complessivamente per questi gatti, tra il cibo e le cure mediche, ogni mese deve tirare fuori di tasca propria oltre un milione di lire.
Singolare la storia di Franca. Di professione attrice ora in pensione e "gattara" per vocazione. Piacentina, ha lavorato in teatro con prestigiose compagnie, ma anche in Tv, nel cinema e nel doppiaggio per 30 anni, cominciando la sua attivita' a soli 16 anni. Ha avuto registi come Sandro Bolchi per cui ha interpretato in televisione "Dei miei bollenti spiriti" insieme a Marina Vlady e Ugo Gregoretti in "Cavaliere senza patria" e compagni di lavoro come Massimo Serato, Michele Mirabella, Duilio Del Prete. Ma l’elenco sarebbe lunghissimo. L’ultima compagnia e' stata quella messa su insieme all’attore folignate Simone Mattioli. Ora dopo aver abbandonato le scene, Franca Stoppi vive con lui in una casa di via del Giglio.
"Gattare" si nasce o si diventa? «Per quanto mi riguarda ho avuto fin da piccola una passione per questi animali, per il loro spirito d’indipendenza. Tanto e' vero che me ne occupo da sempre. Ogni volta che andavo in tourne'e tornavo immancabilmente con qualche randagio». Ma come fa a tenere tanti gatti, e il suo compagno non si lamenta? «Ci vuole molto spirito di sacrificio e un enorme lavoro per tenere sempre pulito come faccio. Certamente Simone non e' troppo contento della situazione perche' i gatti fanno molti danni. Comunque mi sono organizzata: alcuni girano per l’appartamento e gli altri hanno una stanza da cui possono uscire nel giardino e rientrare liberamente. Ho anche un cane meticcio di 14 anni, Paco, che poverino ormai ha cambiato identita': crede di essere un gatto».
Veniamo alle note forse piu' dolenti, la spesa per mantenere i suoi animali. «Compro scatolame in quantita' industriale, per cui ho in mente di organizzarmi con altre "gattare" per acquistare la merce all’ingrosso, come fanno a Roma. In pratica e' come se avessimo un negozio. Inoltre ho fatto sterilizzare con i miei soldi tutti i gatti di cui mi occupo. Solo per qualcuno ha provveduto la Asl, ma qui mi dicono che i miei randagi sarebbero padronali. Invece sono abbandonati».
Il suo dolore piu' grande? «Quando devo rifiutare qualche animale. E’ accaduto ieri. Due ragazze mi hanno portato dei gattini appena nati, dicendomi che l’indirizzo glielo aveva dato un’associazione animalista. Incredibile, davvero. Io non prendo nessun contributo per la mia attivita' come loro».

 

 

Ottobre 1999