
Mercoledi' 6 Ottobre1999
La Lav diffida il
servizio veterinario della Asl ad applicare la legge regionale sul controllo
delle colonie feline urbane
Gatti
randagi, riparte la crociata
Chiesti interventi e
trattamenti di profilassi mirati alla sterilizzazione
di FRANCO D’IGNAZIO
Riecco la crociata in difesa dei gatti. Quella legge sul controllo delle
colonie feline urbane non viene rispettata. La Lega antivivisezione di
Teramo lancia nuove accuse di inadempienze alla Asl. Chiamando in causa il
responsabile del servizio veterinario, Vincenzo De Sanctis, ora la Lav
diffida a dare attuazione completa ed incondizionata alla legge regionale
n.15 del 5 marzo 1992 con particolare riguardo all’art.12, concernente la
"tutela dei gatti in liberta'".
Con il suo atto di diffida, notificato in questi giorni dall’avvocato
Francesco Calcagni e trasmesso anche alla Procura Regionale della Corte dei
Conti, alla direzione generale dell’Asl, al sindaco di Teramo e
all’assessorato regionale della Sanita', la Lega chiede al servizio
veterinario di intervenire, nel termine di 30 giorni, in modo da vigilare
sulle condizioni igienico-sanitarie. In particolare chiede che vengano
attuati i necessari trattamenti di profilassi e cura, che sia controllata e
limitata la proliferazione delle nascite, mediante le tecniche di
sterilizzazione.
Qualora dovessero protrarsi ancora gli adempimenti richiesti, la Lav
minaccia di ricorrere all’autorita' penali ed amministrative.
L’iniziativa scaturisce dalla mancata applicazione delle funzioni di
pubblico interesse che la legge regionale assegna ai presidi sanitari quali
la cattura, l’isolamento, il ricovero e la cura degli animali vaganti. La
Lav, che chiede la limitazione delle nascite e della proliferazione, lamenta
l’omesso controllo dei gatti randagi, sottolineando come il loro stato di
completo abbandono non fa che determinare condizioni di degrado ambientale
incidente direttamente sulla salute e la pubblica incolumita'. A tal
proposito la Lega ricorda pure come tali funzioni preventive, a Teramo,
siano del tutto disattese, nonostante che la legge regionale preveda
un’apposita copertura finanziaria, finalizzata alla concreta attuazione
dei compiti previsti.
Ottobre 1999
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