
Giovedi' 7 Ottobre1999
IL TORRINO
Definirsi
animalisti e' diverso dall’esserlo
«Mi chiamo Sandra, ho 24 anni, e
sono iscritta alla Lega per la difesa del cane. Anzi lo ero, perche' dopo
quanto e' successo ho deciso di strappare la tessera. Sono io, infatti, la
persona che si e' interessata per trovare una sistemazione ai due gattini
abbandonati e trovati dalle due ragazze che poi si sono presentate con quel
povero fardello in casa dell’animalista Franca Stoppi. La Lega del cane e
il Wwf non solo mi avevano risposto picche senza una scusa plausibile, ma
l’assurdo e' che la mia associazione mi ha mandata da un privato. Io mi
sono arrabbiata moltissimo e alla mia domanda: "allora che cosa ci
state a fare", mi e' stato risposto "veramente non lo so nemmeno
io"».
Lo sfogo di Sandra -la quale tra una settimana dara' in consegna i gattini,
che intanto sta allattando artificialmente, all’Enpa di Perugia - merita
qualche considerazione. Non c’e' neppure da sottolineare l’opera
preziosa svolta dalle associazioni animaliste, che pur tra innumerevoli
difficolta' svolgono un’azione meritoria nei confronti di tanti poveri
animali abbandonati spesso dopo maltrattamenti e sevizie. Contribuendo
anche, con la loro attivita' di volontariato che comporta rinunce e
sacrifici personali, alla crescita di una cultura di maggior rispetto e
tutela degli animali. Ma e' pur vero che da parte di chi rappresenta a vario
titolo una o l’altra associazione, ci deve essere un comportamento
trasparente e corretto. Sicuramente Sandra, quel giorno, ha incontrato la
persona sbagliata. Altri, probabilmente, le avrebbero spiegato almeno il
motivo del rifiuto e sicuramente in maniera meno arrogante. Animalisti,
comunque, non ci si improvvisa.
Ottobre 1999
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