Giovedi' 9 Dicembre 1999

Setta decapita i gatti neri
Cinque animali ritrovati lungo la via Terminillese

Cinque gatti neri, seviziati e decapitati, rinchiusi in due sacchi dell’immondizia del comune e gettati tra i rifiuti. E’ l’ennesima conferma della presenza nel Reatino di sette sataniche dedite a riti sacrificali come quello di uccidere gli animali tagliando loro la testa o privandoli di organi come le orecchie e gli occhi. Una scoperta fatta ieri mattina dagli uomini della Digos di Rieti che da oltre un anno, insieme alla polizia di stato della sezione giudiziaria della procura, stanno indagando sulla presenza di associazioni sataniche.
Un’inchiesta coordinata dal procuratore Alfredo Rossini che ha portato un mese fa all’arresto di diverse persone in Italia accusate di associazione per delinquere, violenza sessuale e maltrattamento di animali. Gli agenti della Digos stanno anche cercando di individuare il luogo dove avvenivano i riti satanici, un posto del Montepiano reatino. Una delle basi individuate in precedenza era una villa nel comune di Fara Sabina dove si sospetta che si svolgessero riti satanici. In uno dei locali c'era anche un altare utilizzato, sembra, per le messe nere. Contemporaneamente altre perquisizioni avevano riguardato diverse citta' italiane, tra le quali Roma, Bologna, Alessandria, Perugia, dove gli inquirenti hanno sequestrato un'ingente quantita' di materiale. Arresti e perquisizioni avevano rappresentato l’epilogo di un'azione di monitoraggio promossa dal procuratore Rossini, anche in vista dell'approssimarsi del Giubileo, sulla presenza nel territorio della sabina di sette pseudi religiose, esoteriche e sataniche, con particolare attenzione rivolta al possibile coinvolgimento di minori che si sospetta siano stati utilizzati in riti satanici. Digos e polizia hanno infatti rinvenuto documentazioni riferite a messe nere, a malefici, "fatture" di morte, simboli con croci rovesciate, libri e materiale pornografico.

 

 Dicembre 1999