Il Giornale
Venerdi' 15 gennaio 1999
I lupi sono tornati
anche sulle Alpi
Due esemplari di una razza
che si credeva estinta, uccisi in poche settimane
Gianni Pintus
VERBANIA _ Per decenni ha rischiato di
diventare soltanto un ricordo, per giunta confinato nella parte terribile dell'animale
invocata soltanto per spaventare i bambini e convincerli a stare buoni. Adesso e' proprio
tornato: sulle Alpi si aggira nuovamente il lupo. I primi sospetti sulla presenza di
questo affascinante animale, che in Italia era quasi considerato scomparso, si ebbero
sulle montagne intorno a Capra, un paesetto semiabbandonato, arroccato sulle Alpi
Marittime tra Liguria, Piemonte e Francia.Nell'estate del '96 i pastori di Capra
scoprirono che le loro greggi erano state decimate. Le ferite riscontrate sulle pecore non
lasciavano dubbi: erano stati i lupi. Cosi' ci si accorse del ritorno del mitico predatore
e nei giorni successivi alla strage in tutta la zona di Capra vennero organizzate battute
di caccia che, pero', si conclusero senza nessun risultato. Dopo qualche mese altri lupi
fecero la loro apparizione lungo le vallate del Torinese e poi in Valle d'Aosta
lasciandosi dietro sempre l'inequivocabile segno della loro presenza fatto di decine di
pecore e capre sgozzate e di piccole stragi di animali domestici. Nonostante i segni della
sua rinnovata presenza in questi anni pero' nessuno e' riuscito in Italia a catturare un
lupo o ad abbaterlo.
Quello che non e' mai successo nel nostro versante alpino e' accaduto nei giorni scorsi in
Svizzera. Intorno al valico del Sempione, al confine tra i cantoni elvetici piu'
meridionali e le valli dell'Ossola, uno spalaneve meccanico ha ucciso accidentalmente
l'altra notte un lupo che era diventato terrore degli allevatori di montoni della zona. Un
altro lupo e' stato abbattuto poco piu' di un mese fa da un cacciatore nella Valle
Conches. L'episodio ha destato in Svizzera un grande clamore e ha suscitato l'attenzione
dei naturalisti perche' per ritrovare l'abbattimento di un lupo in Svizzera occorreva
risalire agli anni dell'immediato dopoguerra. Anche l'opinione elvetica si e' interessata
della vicenda e si e' immediatamente "divisa" tra i difensori a oltranza del
lupo e i rappresentanti degli allevatori che vedono nell'animale il pericolo di gravi
danni economici.
Le autorita' di Berna, comunque, hanno da tempo sottoscritto una convenzione
internazionale che ha proprio lo scopo di proteggere il lupo. Le uccisioni avvenute sulle
montagne del Sempione hanno un notevole valore scientifico perche' hanno permesso agli
studiosi di esaminare le caratteristiche degli animali ammazzati e poterne cosi' conoscere
le peculiarita'. Una prima scoperta ha permesso di stabilire che i due animali morti in
Svizzera appartengono al tipo del lupo alpino e si tratta proprio della razza che si
credeva completamente scomparsa. E' stata cosi' confermata la tesi di quei naturalisti che
hanno sempre sostenuto che il lupo alpino in realta' non sia mai scomparso del tutto e per
molti anni i pochi esemplari rimasti in vita hanno trovato rifugio nelle zone piu'
inaccessibili delle Alpi. Questa convinzione ha, dunque, prevalso rispetto all'ipotesi che
voleva la ricomparsa del lupo legata alle emigrazioni casuali di alcuni esemplari
provenienti probabilmente dall'Europa Centrale o dai Balcani. Evidentemente la ricomparsa
del lupo sulle cime delle nostre vallate e' stata favorita da due motivi: l'estensione
delle riserve di caccia che li hanno messi a riparo dalle doppiette dei cacciatori e la
creazione di ampie zone a rispetto naturalistico. Non a caso i primi segnali della nuova
presenza di lupi sono avvenuti proprio sulle Alpi Marittime a ridosso del grande parco
italo-francese del Mercantour che si estende dalla Valle di Stura in provincia di Cuneo
all'Alta Provenza.
Difficile adesso stimare quanti siano i lupi lungo le Alpi. Gli studiosi sono divisi sui
numeri anche se l'ipotesi ritenuta piu' probabile, formulata da alcuni zoologi francesi
che hanno a lungo studiato il problema, parla di circa 500 esemplari. Tutto cio' per
quanto riguarda le Alpi, ma il ritorno del lupo ha anche interessato, e forse in misura
maggiore, gli Appennini. Qualche tempo fa un piccolo paese dell'Abruzzo e' salito agli
onori della cronaca perche' il proprietario dell'unica trattoria ogni notte lasciava gli
avanzi della cucina davanti alle sue saracinesche per sfamare un lupo che puntualmente
calava nel borgo. L'animale ha conservato la sua abitudine per molto tempo fino a quando
nel paesetto sono calate le troupe dei telegiornali che lo hanno infastidito fino al punto
da convincerlo a rinunciare ad un abbondante e quotidiano pasto conquistato senza caccia.
E a proposito di caccia nell'Imperiese la polizia provinciale ha trovato sedici esemplari
di capre nane, sgozzate e abbandonate nei prati circostanti. Gli agenti hanno portato una
carcassa di un esemplare ucciso all'Istituto zooprofilattico di Imperia, per verificare se
l'uccisione debba essere attribuita a un branco di cani o ad uno o piu' esemplari di lupi.
gennaio 1999


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