
Domenica 10 Ottobre 1999
Gli agricoltori del
comprensorio eugubino gualdese si lamentano per i miseri rimborsi
Il
lupo torna e sbrana 5 pecore
A Costacciaro si ripete
la storia delle incursioni negli ovili
di MASSIMO BOCCUCCI
COSTACCIARO - I lupi non mollano la presa: non ha dubbi l'allevatore di
Costacciaro che ieri mattina ha trovato cinque pecore aggredite ed uccise.
Davvero e' tutta colpa dei lupi? Ormai, piu' che una psicosi sembra
diventata un'inappellabile certezza data l'esperienza delle fonti. E' il
quinto episodio di aggressione registrato negli ultimi quattro mesi, per un
totale di venticinque capi uccisi tra bovini ed ovicaprini, soprattutto
nella zona appenninica tra il buranese e le campagne della fascia che va da
Scheggia a Sigillo.
L'azienda Benedetti, che si occupa anche di attivita' ricettive, si e'
subito mobilitata per denunciare il fatto ed avviare le procedure di
richiesta dei relativi rimborsi. Proprio i rimborsi dai danni subiti, piu'
di tutto, sono la nota dolente della situazione perche' costituiscono la
croce e non delizia degli allevatori dal momento che risultano decisamente e
incredibilmente esigui.
Sul comprensorio eugubino-gualdese si continua a segnalare la presenza dei
lupi. La storia va avanti da anni e contrappone gli allevatori e i contadini
agli ambientalisti che insistono, invece, sulla presenza e responsabilita'
dei cani selvatici. La questione si riaccende prepotentemente e con
puntualita' quando si segnalano le aggressioni di bestiame. Tutto cio' nella
considerazione che le zone del circondario eugubino sono arricchite dalla
presenza del parco naturalistico del monte Cucco, un'area con il vincolo
ambientale che sicuramente agevola l'ospitalita' delle specie rare e
protette come il lupo.
Le cinque pecore trovate morte ieri a Costacciaro allungano la lista e
confermano i timori consolidati da tempo. Il giovane lupo, uno splendido
esemplare di razza appenninica, investito da un'auto il 25 settembre scorso
a Bevelle di Mocaiana (Gubbio) viene preso come un'altra risposta esemplare
al fatto che i lupi da queste parti ci sono davvero e che le aggressioni
sono destinate a crescere senza la benche' minima appropriata tutela verso
gli allevatori colpiti.
Viene puntato il dito sulla Provincia che gestisce il fondo (misero in
verita') da cui attingere le risorse per risarcire i danni. L'allevatore che
segnala un'aggressione ad un proprio capo deve sostenere le spese
burocratiche, come l'intervento del veterinario sul posto per i rilievi del
caso. Mettendoci pure il tempo per avviare la pratica, il rimborso e'
talmente esiguo da scoraggiare perfino la denuncia.


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