
Venerdi' 23 aprile 1999
La comparsa dell'animale crea
qualche problema di troppo all'amministrazione
Un orso fa paura a Cortina
Alveari distrutti e pecore ammazzate nelle
valli delle Dolomiti
CORTINA D'AMPEZZO - Alveari
distrutti, pecore ammazzate, orme rinvenute un po' in tutte le valli in queste settimane.
e' la silenziosa invasione degli orsi nelle Dolomiti. A quattro anni dalla sua prima
apparizione nel maggio del 1995, poco distante dalle Tre cime di Lavaredo, l'orso ormai ha
messo casa tra Cortina, Cadore, Zoldo e Agordino, spingendosi anche a quote basse nella
valle del Piave, avvicinandosi a Belluno. E va a spasso tra i monti, come i suoi antenati,
che 100-150 anni fa costringevano i paesi alla mobilitazione generale, a intercedere
grazia, commesse e processioni, ad assoldare giovani armati di fucile per fermare il
flagello. Ma i tempi sono cambiati.
Ben tornato orso, dicono quassu', se ci sei vuol dire che l'ambiente naturale e' ottimo,
ti promuoviamo a testimonial di vacanze in piena wilderness. Bisognerebbe
chiedere se le cose stanno proprio così ai proprietari degli alveari che domenica notte
sono stati «visitati» dall'orso a Sovramonte, nel Feltrino. e' stata una razzia, un gran
pasto di miele e api, le arnie distrutte e poi la fuga nel bosco, sotto gli occhi di una
signora che ha puntato il plantigrado con i fari della sua auto. O chiederlo a Maurizio
Manfroi, inerme davanti alla carcassa di una sua pecora sbranata, sempre a Sovramonte e
con le altre che, dopo il raid dell'orso, non vogliono piu' entrare nel recinto. Le
guardie venatorie della provincia di Belluno hanno confermato: le impronte lasciate nel
fango a mezzo chilometro dal luogo del misfatto sono di orso, maschio, giovane, un metro e
80 di statura per 150 chili.
E' la prima aggressione di un animale domestico dall'800. Quanti sono, da dove vengono gli
esemplari in giro per le Dolomiti? e' difficile dirlo, tre, forse quattro. Presumibilmente
vengono dalla Slovenia. Le guardie provinciali intanto hanno tranquillizzato il sindaco di
Sovramonte: la popolazione non corre pericoli. «La dieta dell'orso e' per lo piu'
vegetariana - spiega Gianmaria Sommavilla, che coordina le guardie venatorie - ma alla
fine del letargo, durante il quale ci sono molti risvegli, cerca anche proteine e così
caccia». C'e' gia' chi da' consigli: «Se ci si trova a tu per tu con l'orso buttatevi a
terra e fingetevi morti, non vi attacchera'». Peggio dell'orso nella stessa zona
dolomitica se la cavano caprioli e cervi. Ieri la Provincia di Belluno, ha diffuso un
dato: nel '98 sono stati uccisi dalle auto piu' di 200 esemplari (163 caprioli e 24 cervi,
14 in meno di tre mesi alla periferia di Cortina), e i numeri riguardano soltanto
l'ufficialita'.
Massimo Spampani
aprile
1999 |