Mercoledi' 18 Agosto 1999


Usa, gli orsi «a spasso» in citta'

Ma anche stambecchi, alci, lupi, coccodrilli: avvistati dalla Florida alla California


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK - Una scossa adrenalinica tanto paralizzante, in una vita trascorsa a Woodstock, Kim e Victor Zeines non l'avevano mai provata. «Due settimane fa sono uscita in giardino per fare un tuffo in piscina - racconta la 42enne Kim - e mi sono imbattuta in un enorme orso nero che rubava semi dalla mangiatoia per gli uccelli». «Ci siamo barricati in casa - la incalza il compagno - e abbiamo chiamato i vigili del fuoco».

Non sono gli unici. Negli ultimi tempi le autorita' del celebre villaggio dei Catskills a 90 chilometri da Manhattan hanno ricevuto dozzine di analoghe telefonate. Di villeggianti svegliati nel cuore della notte da famigliole di orsi che razzolavano tra la spazzatura fuori, divorando avanzi andati a male e leccando le griglie ancora ingrassate dei barbecue. Non solo.

«Le proprieta' della zona sono improvvisamente invase da tacchini selvatici, cervi, pernici e fagiani - spiega Susan Sparling, agente immobiliare dell'agenzia Village Green - le case vanno a ruba». Viene in mente il celebre film con Chevy Chase «Funny Farm», dove, ansiosi di vendere una villa ad una coppia di naturisti, i proprietari la popolano di animali acquistati allo zoo.

Ma la pittoresca fauna che quest'estate e' calata nei centri abitati come Woodstock non e' un'illusione. «Il fenomeno riguarda tutti gli Stati Uniti - spiega il biologo Curtis Taylor - dalla Florida alla California, la peggiore siccita' della storia recente ha prodotto migrazioni e cambiamenti drammatici nell'equilibrio ecologico delle nostre foreste, gia' ripopolate grazie alla politica protezionsitica».

Spinti a valle dalla fame, i 10 mila orsi delle Montagne Adirondack hanno deciso di imitare il loro celebre cugino Yogi, razziando i cestini della merenda dei campeggiatori del parco naturale. «Sono accecati dalla fame - precisa il biologo Lou Berchilelli - perche' le piante di more selvatiche, la loro leccornia preferita, sono tutte bruciate con la calura».

Per tenerli lontani, i rangers sparano loro addosso pallottole di gomma. Ma con scarsi risultati. Nel New Jersey la polizia ha avuto quest'anno 1200 denunce anti-orso: il triplo rispetto al '98. In Maryland la polizia ha catturato un mastodontico esemplare a meno di 10 miglia da Baltimora; in Wisconsin un boyscout di 14 anni e' stato ferito da un orso.

Il problema non e' solo la pioggia. «Gli orsi sono in aumento in ogni parte degli Usa - spiega Heinz Meng, docente di biologia della State University di New Paltz - e così pure gli altri animali selvatici». A partire da cervi e stambecchi, che ormai razzolano indisturbati alla periferia delle metropoli. I tacchini selvaggi, comuni tra le ville del West Virginia quanto gli scoiattoli a Central Park. E poi: alci, pernici, fagiani, daini, stambecchi, coyote, lupi bianchi, volpi.

Persino il coccodrillo torna a turbare l'estate degli americani in vacanza in Florida. Oltre ad essersi riprodotto in maniera vertiginosa, da quando e' protetto ha preso a bazzicare spiagge alla moda come South Beach e Biscayne Bay, a Miami, dove non si vedeva dal 1896. I giocatori di golf dell'esclusiva Deering Bay ormai hanno imparato ad evitare le 15 «creature» che vivono, protette, nel loro verde prato.

Ma non tutti sono contenti. «Gli americani sono i piu' grandi amanti della natura, purche' contenuta in una riserva o in uno zoo - ironizza lo scienziato David Feinstein -, ma non appena le creaturine cominciano ad apparire su spiagge e cortili di casa, il loro appetito per la conservazione va a farsi friggere».

Alessandra Farkas,

Agosto 1999