Ma anche stambecchi, alci,
lupi, coccodrilli: avvistati dalla Florida alla California
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK - Una scossa adrenalinica tanto paralizzante, in
una vita trascorsa a Woodstock, Kim e Victor Zeines non l'avevano mai
provata. «Due settimane fa sono uscita in giardino per fare un tuffo in
piscina - racconta la 42enne Kim - e mi sono imbattuta in un enorme orso
nero che rubava semi dalla mangiatoia per gli uccelli». «Ci siamo
barricati in casa - la incalza il compagno - e abbiamo chiamato i vigili del
fuoco».
Non sono gli unici. Negli ultimi tempi le autorita' del
celebre villaggio dei Catskills a 90 chilometri da Manhattan hanno ricevuto
dozzine di analoghe telefonate. Di villeggianti svegliati nel cuore della
notte da famigliole di orsi che razzolavano tra la spazzatura fuori,
divorando avanzi andati a male e leccando le griglie ancora ingrassate dei
barbecue. Non solo.
«Le proprieta' della zona sono improvvisamente invase da
tacchini selvatici, cervi, pernici e fagiani - spiega Susan Sparling, agente
immobiliare dell'agenzia Village Green - le case vanno a ruba». Viene in
mente il celebre film con Chevy Chase «Funny Farm», dove, ansiosi di
vendere una villa ad una coppia di naturisti, i proprietari la popolano di
animali acquistati allo zoo.
Ma la pittoresca fauna che quest'estate e' calata nei
centri abitati come Woodstock non e' un'illusione. «Il fenomeno riguarda
tutti gli Stati Uniti - spiega il biologo Curtis Taylor - dalla Florida alla
California, la peggiore siccita' della storia recente ha prodotto migrazioni
e cambiamenti drammatici nell'equilibrio ecologico delle nostre foreste,
gia' ripopolate grazie alla politica protezionsitica».
Spinti a valle dalla fame, i 10 mila orsi delle Montagne
Adirondack hanno deciso di imitare il loro celebre cugino Yogi, razziando i
cestini della merenda dei campeggiatori del parco naturale. «Sono accecati
dalla fame - precisa il biologo Lou Berchilelli - perche' le piante di more
selvatiche, la loro leccornia preferita, sono tutte bruciate con la calura».
Per tenerli lontani, i rangers sparano loro addosso
pallottole di gomma. Ma con scarsi risultati. Nel New Jersey la polizia ha
avuto quest'anno 1200 denunce anti-orso: il triplo rispetto al '98. In
Maryland la polizia ha catturato un mastodontico esemplare a meno di 10
miglia da Baltimora; in Wisconsin un boyscout di 14 anni e' stato ferito da
un orso.
Il problema non e' solo la pioggia. «Gli orsi sono in
aumento in ogni parte degli Usa - spiega Heinz Meng, docente di biologia
della State University di New Paltz - e così pure gli altri animali
selvatici». A partire da cervi e stambecchi, che ormai razzolano
indisturbati alla periferia delle metropoli. I tacchini selvaggi, comuni tra
le ville del West Virginia quanto gli scoiattoli a Central Park. E poi:
alci, pernici, fagiani, daini, stambecchi, coyote, lupi bianchi, volpi.
Persino il coccodrillo torna a turbare l'estate degli
americani in vacanza in Florida. Oltre ad essersi riprodotto in maniera
vertiginosa, da quando e' protetto ha preso a bazzicare spiagge alla moda
come South Beach e Biscayne Bay, a Miami, dove non si vedeva dal 1896. I
giocatori di golf dell'esclusiva Deering Bay ormai hanno imparato ad evitare
le 15 «creature» che vivono, protette, nel loro verde prato.
Ma non tutti sono contenti. «Gli americani sono i piu'
grandi amanti della natura, purche' contenuta in una riserva o in uno zoo -
ironizza lo scienziato David Feinstein -, ma non appena le creaturine
cominciano ad apparire su spiagge e cortili di casa, il loro appetito per la
conservazione va a farsi friggere».
Alessandra Farkas,