LONDRA - + il 1956: a Mosca
Nikita Khruscev inizia il processo di destanilizzazione dell'URSS; negli Usa
Elvis Presley inventa il rock 'n roll; nel mondo viene realizzato il
collegamento telefonico fra America ed Europa; e in Inghilterra nasce Tish,
pesce rosso. Ieri, per dare la notizia della sua morte, il Times gli ha
dedicato una mezza pagina. Non male per un pesciolino. Tish, pero', non era un
pesce qualunque. Anzi, era entrato persino nel Guinness dei primati, perche' con
i suoi 43 anni era il piu' vecchio pesce rosso del mondo. Un prodigio di
longevità.
A rileggere ora la sua storia,
ogni episodio pare incredibile. Sin dall'inizio, quando nel '56 Peter Hand, un
bimbo di 7 anni, infila un penny nella macchinetta a premi di una fiera nel
villaggio di Carlton Minniott (Yorkshire), aziona il meccanismo e vince un pesce
rosso. Beh, quello era Tish.
Negli anni, da casa degli Hand -
che come tante famiglie inglesi amano circondarsi di animali da compagnia -
sarebbero passati cani, criceti, porcellini d'India. Dopo un po', come spesso
accade, si ammalavano oppure morivano di vecchiaia. Tish no, lui inanellava un
altro giro della sua palla di vetro e rimaneva lì. Era fatto di un'altra pasta
- scrive il Times - anche rispetto a Tosh, l'altro pesce rosso con il
quale ha diviso la boccia per qualche tempo. Finche' un giorno mamma Hand l'ha
trovato che galleggiava in superficie, morto. Mentre Tish continuava a macinare
chilometri, girando in tondo nell'acqua sempre fresca della sua ampolla sempre
all'ombra. Giorno dopo giorno, anno dopo anno; fino a oggi che Khruscev, Elvis,
il telefono paiono vecchi di secoli, figurarsi un pesciolino. «Era diventato
color grigio argento - ha raccontato ai giornali Hilda Hand, 72 anni, la madre
di Peter, che nel frattempo si e' sposato -. Anche se si dice che i pesci rossi
non possano ricordare nulla per piu' di quattro secondi, sono sicura che Tish mi
riconosceva. Eravamo amici, io gli parlavo e nel tempo avevo imparato a capire i
suoi stati d'animo, se era di buon umore o aveva avuto una giornata storta. Non
penso che ne prenderemo un altro. Lui era insostituibile, spesso la gente per
strada mi fermava per sapere come stava. Era uno di famiglia». Gli Hand l'anno
sepolto in giardino, in un vasetto di yogurt.
Mario Porqueddu