
Mercoledi' 20 gennaio 1999
La diva nella capitale per un film
con Hopkins,
ha preteso un alloggio per il suo Titti
Lange, suite con canarino
di STEFANIA CIGARINI
S'e' fatta precedere da un canarino, giunto
con tanto di autista e lussuosa gabbia-gazebo in ferro battuto e di stile
orientaleggiante, e sistemazione prenotata nella stessa suite della padroncina. Questo ed
altro, se il Titti in questione e' di proprieta' di una sensuale diva del cinema
quale Jessica Lange. L'attrice, che ha sedotto il mondo nei panni succinti della
bionda nella zampa pelosa di King Kong e in quelli ancora piu' torridi
dell'infedele in coppia con Jack Nicholson ne Il postino suona sempre due
volte, e' da domenica ospite della citta' eterna e ha preteso per il canarino un
trattamento di riguardo. Ripartira' sabato e ieri e' stato il suo primo giorno di lavoro,
come interprete femminile di Titus, per la regìa di Anthony Hopkins. Per la sua
parentesi romana ha voluto la luminosa suite dellHotel Eden, scelta per la vista e
per il dolce riposo in un sontuoso letto a baldacchino color crema. Chi si aspettava che
questa splendida quasi cinquantenne (il 20 aprile prossimo) interpretasse anche nella vita
il personaggio di bionda sensuale e tormentata che l'ha resa famosa, e' rimasto deluso.
Mrs.Lange e' estremamente cordiale, ma oltremodo discreta, non esce, e' ligia al set,
preferisce il relax. Al breakfast, rigorosamente american-english, ricco di
corn-flakes e bacon ha stupito i camerieri per le sue lunghe e affusolate mani
completamente ricoperte di tatuaggi arabeggianti dipinti con l'henne'. A Roma e'
venuta sola, accompagnata dalla segretaria e dall'invidiato pennuto che ha il bene di
dormire nella stessa stanza. Piu' discreto di lei c'e' solo il coinquilino Anthony
Hopkins, attore e regista, ormai da tre mesi cittadino romano. Sir
Anthony, come viene salutato dagli habitue' di via Veneto, ama mimetizzarsi in jeans e
pullover, con un libro in mano, alternando letture a Villa Borghese (dove pratica anche
jogging) alla visione ammirata dello skyline della Capitale al tramonto. Sir Anthony non
riceve visite, frequenta pochi locali, anche se ha una vera passione per la dieta
mediterranea praticata al ristorante preferito: Marcello vicino via Veneto e
disdegna la stampa. Unica eccezione per un drappello di giornalisti di Vanity Fair
in arrivo.
gennaio
1999
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