Sabato 15 maggio 1999

Apprensioni per la nuova legge. E la Consulta boccia le deroghe per storno e passero


I cacciatori con il cuore in gola

ROMA _ TRA Corte costituzionale, conflitti di poteri tra Regione e Governo, contrastate normative europee, nazionali e locali, la vita dei quarantamila cacciatori umbri e' sempre piu' difficile. Invece della doppietta, ormai, questi signori devono tenere in mano la Gazzetta ufficiale, senza perdersi neppure un numero.
La giungla di leggi, leggine e regolamenti in materia di caccia, ieri, si e' arricchita di un nuovo intreccio. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la normativa della Regione che autorizza la caccia a passeri e storni, specie protette dalle direttive europee ma che, in Umbria, vengono sottoposti ad abbattimento selettivo perche' considerati dannosi per l'agricoltura. La Corte, in sostanza, ha escluso che la Regione possa decidere di ampliare l'elenco delle specie cacciabili, perche' la competenza in materia e' dello Stato. Cosa succedera', ora? Mistero. Lo scorso anno, la Provincia di Perugia aveva per esempio autorizzato l'abbattimento di oltre un milione di storni. Ma, per la prossima stagione venatoria, un simile provvedimento potrebbe diventare improponibile.
Non solo: la Corte costituzionale deve ancora decidere sullo scontro Governo-Regione in relazione alla legge sulla caccia, approvata lo scorso anno da palazzo Cesaroni e poi bocciata dal Consiglio dei ministri. In ballo c'e' il potere legislativo sull'attivita' venatoria. Per ora la Regione si e' salvata in corner, proponendo il calendario venatorio '99 come semplice atto amministrativo. Ma i quarantamila cacciatori um
bri restano con il cuore in gola. E con tanta voglia di chiarezza

Maggio 1999