4 giugno 1999

Fringuelli: la Consulta boccia le Regioni

La Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le leggi approvate negli anni passati da diverse Regioni per consentire la caccia "in deroga" ai piccoli uccelli, come fringuelli e passeri. Il governo Prodi, nel 1997, li aveva esclusi dalle specie cacciabili, seguendo le indicazioni delle Direttive europee al riguardo, ma alcune regioni, per contentare i cacciatori, avevano poi emanato delle norme in deroga alla legge nazionale. Con la sentenza n. 168 del 1999 la Consulta ha ribadito che spetta solo allo Stato la modifica dell’elenco delle specie cacciabili. Le Regioni hanno facolta' di aumentare quelle protette, non di estendere quelle "condannate a morte", scrive la Lav, Lega Antivisezione, salutando con soddisfazione la decisione della suprema corte. La quale, con la sentenza immediatamente successiva, la n. 169, ha bocciato il decreto del presidente del consiglio Prodi che disciplinava le deroghe per le Regioni, sullo stesso argomento. Ancora una volta sono le istanze centralistiche, lo Stato, la Corte costituzionale e l’Unione europea il riferimento per la difesa degli animali e il decentramento alle Regioni si evidenzia sempre piu' come pericoloso e soggetto alle pressioni di interessi localisti. La Lav propone addirittura che le Regioni paghino una "tassa", che sarebbe meglio definire una "multa", sui fringuelli ammazzati per colpa loro; spiega Ennio Bonfanti, dell’associazione animalista: "Un miliardo di lire per ogni mese di caccia degli anni ‘97, ‘98 ‘99 in cui hanno consentito illegittimamente la strage di uccelli che pesano meno della cartuccia usata per ucciderli".

Giugno 1999