Domenica 1 Agosto 1999

Animali superstar
Il volatile, adottato da un dipendente comunale,
e' adesso l’indiscusso padrone di casa Proietti
Checco, la taccola dispettosa


di RICCARDO MARCELLI
La taccola porge il benvenuto all’ospite di turno, con il piu' classico dei cra-cra. La particolarita' sta nel fatto che Checco, questo il nome del volatile, e' l’anima di casa Proietti, dove e' libero di svolazzare tranquillamente tra una stanza e l’altra. L’unica avvertenza e' di tenere sempre in tasca il portafogli: il motivo? E’ capace di sfilare tutte le banconote.
Finalmente una storia allegra. Generalmente in estate quando si parla di animali lo si fa sempre in maniera tragica, lanciando appelli al fine di scongiurare gli abbandoni di cani o gatti. Questa volta, invece, la storia e' di quelle da libro Cuore. Protagonista, insieme a Checco, Ezio Proietti, dipendente comunale.
«Alcuni colleghi la trovarono ai giardini della Passeggiata piu' di un anno fa - racconta con l’animale sulle ginocchia - era caduto probabilmente dal nido. Era tutta sporca e aveva un sacco di pidocchi. Siccome conoscevano la mia passione per gli uccelli, me la consegnarono».
Il signor Ezio salvo' la vita alla taccola: «Dopo averla ripulita, l’ho nutrita con fette biscottate». Checco e' cresciuto regolarmente, mantenendo la stessa liberta': «Appartiene infatti ad una specie protetta. E non a caso se da un certo di punto di vista lo tengo in casa, dall’altra e' libero di volare». E non a caso la taccola esce dalla finestra della cucina per rientrare magari da quella della sala. «D’inverno quando e' tutto chiuso, comincia a battere con il becco sulla finestra per farsi aprire».
Ma la passione del signor Ezio va oltre, tanto che Checco e' un uccello ammaestrato: «Ho avuto sempre questa passione - continua il signor Proietti - in passato ho avuto una capinera, un merlo un passerotto. Cacciatore? Non lo sono mai stato, considero gli uccelli allo stesso modo dei cani o dei gatti. A me non piace uccidere».
Va bene, ma i cani e i gatti prima della buona notte non slacciano la camicia al padrone come invece fa Checco: «Ripeto, lo addestro nei ritagli di tempo». Ma Checco non puo' essere considerato normale. I vicini raccontano di quando il signor Ezio lo porta in giro per il quartiere, magari riposto sopra la testa, o di quando sale in auto anticipando tutti gli altri componenti della famiglia. L’unico lusso? Di tanto in tanto si concede il vizio di consumare una sigaretta che, incredibile ma vero, riesce a sfilare dal pacchetto. Come del resto fa con le banconote contenute nei portafogli.

Agosto 1999