Nelle regioni meridionali e' la Campania in
prima linea
ROMA - Prima il pericolo
ormoni, poi l'effetto mucca pazza, infine il rischio diossina. La passione
pur forte degli italiani per la carne sembra essere stata spazzata via da un
nuovo amore, quello per i vegetali. Nel piatto degli italiani pizze, pasta e
verdure - gli ingredienti principali della dieta mediterranea - hanno
sostituito bistecche, filetti e cosce di pollo.
Per etica, per passione o per
scelta, i convertiti alla dieta vegetariana sono gia' un milione e mezzo. E
la pratica continua a raccogliere seguaci, come dimostra l'indagine di
Eurispes sulle abitudini alimentari degli italiani raccolta nel dossier «Zooitaly:
riflessioni intorno al rapporto uomo-animale». La crescente «umanizzazione»
degli animali ha fatto sì che molti ex carnivori si convertissero alla
dieta verde, spiegano gli specialisti. I piu' convinti vegetariani sono
soprattutto nel nord e centro Italia. «Milano e Roma sono le metropoli che
maggiormente risentono dei flussi di costume internazionale. La Lombardia
guida così la classifica della dieta vegetale con il 18% di seguaci,
seguita da Lazio (il 15%), Piemonte e Valle d'Aosta (13% a parimerito) e
Friuli Venezia Giulia, 10%.
La prima regione del Sud a
rifiutare carne, pesce e uova in tavola e' la Campania, dove si conta un 6%
di vegetariani.
In prima fila per la
rivalutazione della dieta vegetale e' stata in questi anni la Lav, che ha
promosso l'iniziativa «una vita senza carne» per protestare contro le
condizioni degli animali negli allevamenti e contro il principio di produrre
carne da macello tra le sofferenze. Certo sarebbero ancora di piu' coloro
disposti a rinunciare alla classica fettina di vitello se avessero visitato
almeno una volta gli allevamenti dove i giovani animali vengono incatenati e
sottoposti ad una dieta da fame che li rende anemici per conservare le loro
carni piu' bianche e pregiate.
E nonostante siano in molti a
chiedere a gran voce condizioni piu' umane per gli animali da macello, gli
esperti di Eurispes suggeriscono di non farsi troppe illusioni: trasformare
gli allevamenti rendendoli meno intensivi richiederebbe spazi sconfinati,
tempi lunghi e farebbe crescere i costi del 50 per cento.
Intanto la guerra si combatte
a tavola, tra quelli che difendono le origini onnivore dell'uomo e coloro
che in nome del rispetto degli animali sono disposti a giurare «che
l'organismo umano e' piu' adatto a nutrirsi d vegetale», confortati dalla
tradizione millenaria di questa pratica che si ispira alla non violenza e
che conta adepti del calibro del Mahatma Gandhi e Marguerite Yourcenar. E
pazienza se vegetariano fu anche Adolf Hitler. Con i suoi molti sostenitori
fra i personaggi famosi - da Dacia Maraini a Ornella Muti, a Red Ronnie e
molti altri - la dieta verde appare ormai la scelta del futuro, il cibo
ideale per nutrire gli spiriti dei giovani affascinati dalle filosofie New
Age.
Ma dal punto di vista
nutrizionale, una dieta senza carne ne' pesce puo' fornire all'organismo le
sostanze di cui ha bisogno?
«Personalmente non sono
convinto che l'uomo debba stravolgere la natura - interviene Michele
Carruba, presidente dell'Associazione specialisti in scienze
dell'alimentazione -. Tuttavia se un individuo prova un rifiuto fisico o
psicologico per un determinato alimento, il nutrizionista deve tenerne conto
e aiutarlo a correggere la propria alimentazione». Del resto la nuova dieta
verde un merito ce l'ha. Negli ultimi anni nei Paesi industrializzati il
consumo di carne era cresciuto troppo. Andava riequilibrato.
«Ma ora bisogna fare
attenzione a non cadere nell'eccesso opposto - continua il professore -. Gli
assolutismi a tavola sono sempre un pericolo per la salute. Nessun alimento
e' perfetto. Dai cibi vegetariani si puo' ricavare quasi tutto ma bisogna
saper bilanciare la dieta. Se non si vuole mangiare la carne, si potra'
sostituirla con il pesce, le uova o i latticini o con altre proteine di
origine vegetale. O al limite, ricorrendo a integratori chimici. Ma non
dimentichiamo che nella dieta mediterranea, riconosciuta da tutta la ricerca
scientifica mondiale come la piu' salubre per l'uomo, la carne e' prevista
almeno due volte la settimana».
M. T. V.,