D'Abruzzo

I tesori del lago
A Celano, sulle rive del lago scomparso, è sorto il Museo della Preistoria d’Abruzzo. Un grande suggestivo tumulo ricoperto d’erba, all’interno del quale si racconta la vera storia della Regione dall’età del ferro alla conquista romana...

Una scuola
per diventare archeologi
Il Museo della Preistoria delle Paludi di Celano non assolve solo alla funzione espositiva...
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Museo della Preistoria d’Abruzzo

Celano (Aquila), località Paludi. È raggiungibile con l’autostrada Roma - Pescara, casello autostradale uscita di Celano-Ovindoli. Proseguire sulla Tiburtina fino al km 124.
Con la linea ferroviaria Roma-Pescara, stazione di Celano e con le Autolinee regionali Arpa: Roma Avezzano-Celano, L’Aquila-Avezzano- Celano; Pescara Avezzano-Celano.
Osserva il seguente orario:
dal lunedì al venerdi: ore 9 - 19; Sabato e domenica su prenotazione.
Telefono e fax: 0863790357

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Amore e Morte nell'Abruzzo antico
Intervista a Vincenzo D'Ercole raccolta da Maria Concetta Nicolai
Foto di Luciano D’Angelo

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La mostra, allestita nelle sale del Museo della Preistoria d’Abruzzo,Appliques ellenistiche di un letto funebre della Tomba 2 della necropoli di Fossa, II secolo a . C., rappresentanti nell’ordine la cornucopia, una danzatrice, una giovane divinità maschile a cura della Società Archeores presenta un percorso espositivo suddiviso in tre grandi settori: l’era della fondazione con reperti provenienti dalla necropoli delle Paludi di Celano, l’era dei guerrieri, con le tombe a tumulo di Fossa, l’era del diritto con Alba Fucens, Castelvecchio Subequo e i ritrovamenti dei pagi e dei vici. 
A corollario di queste aree tematiche si aggiungono ex voto e reperti provenienti dalle stipi dei santuari della zona circostante, come quelli della grotta Maritza presso Ortucchio o del deposito di Luco. Gran parte dei pezzi è rappresentata da statuine femminili stanti del tipo cosidetto di Tanagra. Sono presenti inoltre un frammento di statuina di uomo togato, tre teste femminili velate, di cui una con tiara, una testa di statua maschile con tracce di policromia, una mascherina rettangolare con volto stilizzato a rilievo, una statuina di neonato in fasce, due teste dello stesso soggetto, una mano e un piede.
Ma la sezione che forse emoziona di più il visitatore è quella che documenta gli usi funerari in Abruzzo tra l’età ellenistica e l’epoca imperiale. Espone, tra gli altri, corredi provenienti dalle necropoli di Fossa, Bazzano eTrasacco. 
Dalle necropoli di Fossa e di Bazzano provengono alcuni letti funerari realizzati in legno e ferro e con appliques ricavate da ossa di bovini e equini. Spesso tali letti sono stati rinvenuti entro tombe a camera costruite in muratura con copertura, quando conservata, a lastre e accesso chiuso in muratura a secco, oppure con lastre monolitiche. 
Tali letti funerari appartengono ad una produzione artigianale diffusa nell’Italia centrale tra il II sec. a. C. e il I sec. d. C. e costituiscono il continuum di una produzione più antica, originariamente in materiali di maggior pregio quali il bronzo e l’avorio.
Le dimensioni alquanto ridotte testimoniano che tali mobili erano utilizzati esclusivamente come catafalchi sepolcrali. Le parti in cui poteva essere distinto un letto funerario erano: il telaio composto da una cornice che poteva presentare elementi decorativi agli angoli e da un reticolato di listelli in osso, i fulcra (poggiatesta e poggiapiedi) con profilo ad s, le quattro gambe tornite.
Ciascun fulcrum compredeva tre elementi: un medaglione in basso (con inserzione di una testa o di un busto), un campo liscio con cornice sagomata al centro, una testa di animale in alto. Sono state ritrovate appliques realizzate a tutto tondo e rappresentanti erme antropomorfe (femminili e maschili) o zoomorfe (linci, pantere o animali alati e fantastici). In alcuni casi questi elementi conservano occhi realizzati in pasta vitrea. Sono presenti inoltre decorazioni in bassorilievo raffiguranti personaggi stanti, cupidi, animali inquadrati da panneggi.
La sistematicità degli scavi condotti nelle fasi ellenistiche delle necropoli di Fossa e di Bazzano ha attestato una tipologia sepolcrale con tombe a fossa, tombe in pseudo-camere con rivestimento ligneo e tombe a camera. In entrambe le aree sepolcrali è frequente l’uso di seppellire i neonati morti entro i primi mesi di vita fra due coppi sovrapposti. Dall’area di Celano, località Ruscella, proviene una sepoltura neonatale, databile al IV sec. d. C., in entichytrismos, ovvero all’interno di un’anfora. Il corredo tipico dell’età ellenistica nelle necropoli italiche è composto da vasellame fine da mensa oltre che da oggetti di uso personale.
Caratteristici di questa fase sono alcuni tipi di ceramica: la ceramica comune di uso domestico, in argilla parzialmente depurata e la vernice nera, il primo tipo di ceramica dipinta di produzione industriale, caratterizzata da una vernice nera diluita che veniva applicata per lo più ad immersione.
Il corredo di una tomba a camera collettiva della necropoli di Fossa, che ha restituito anche un letto funerario con decorazione di osso, comprende, tra gli oggetti di ceramica a vernice nera, un piatto, una scodella, una coppa biansata, una lekythos (brocchetta a corpo lenticolare) una pisside, un balsamario e un’olletta. In ceramica comune sono quattro ollette, cinque piccoli balsamari a corpo piriforme. Molto caratteristiche sono due lucerne con becco ad incudine, di cui una decorata a vernice dipinta, mentre l’altra è a corpo cilindrico. Gli oggetti di uso personale comprendono, oltre lo specchio in bronzo argentato, due strigilli di ferro per detergere gli unguenti da palestra, un ago crinale e due dischetti d’osso. Anche in questo caso la sepoltura con letto funerario era accompagnata da un set da gioco composto da due dadi in osso e da una serie di pedine lenticolari in pietra di diverso colore. Incuriosisce la presenza di alcuni oggetti in piombo (e quindi con funzione simbolica) quali tre thymatheria (tripodi), un coltello e gli spiedi.

 

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