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Domenica 9 maggio 1999

Bastonate, feriti e denunce cosė finisce il blitz animalista
L'allevatore reagisce all'irruzione per liberare i visoni

di GIUSEPPE CAPORALE

L'AQUILA - La lotta ambientalista e' passata per l'Alto Sangro e ha lasciato quattro feriti a colpi di bastone, una telecamera del Tg2 in frantumi, ventuno denunciati per violazione della proprieta' privata e un paese in rivolta contro chi tenta di "infamare" gli allevatori.
Doveva essere una manifestazione pacifica quella del "Movimento animalisti italiani", un raid in un campo d'allevamento con il solo scopo di mostrare alle telecamere della Rai e di Striscia la Notizia, oltre che a un nutrito gruppo di giornalisti, come venivano tenuti i visoni. Pensavano di trovare animali maltrattati o addirittura qualcuno morto in stato di decomposizione. Almeno questa era stata la segnalazione. Quello che invece non pensavano di trovare ieri mattina intorno alle 8 era l'allevatore.

Invece R.D.A., insegnante dell'Istituto di Agraria a Castel di Sangro, ieri era in fattoria a lavorare assieme al figlio. I militanti, ventuno in tutto, se ne sono accorti solo quando sono entrati nell'allevamento e sono stati accolti dai due a colpi di bastone e forcone. "Fuori dalla mia terra" avrebbe detto l'allevatore al gruppo dopo averli assaliti e aver colpito alla testa una ragazza. Dopo una prima ritirata il gruppo e' tornato all'arrembaggio, non prima pero' di avere avvisato i carabinieri e l'ambulanza. Hanno appeso uno striscione sulle gabbie e tentato inutilmente di liberare gli animali. La seconda zuffa con l'allevatore poi l'hanno sedata i carabinieri.
Poche ore dopo il far west si e' trasferito nella piazza del paese, a Castel di Sangro, alla caserma dei carabinieri, con tanto di ambulanza dove sono stati soccorsi e medicati alcuni feriti. Dopo aver steso un rapporto sulla vicenda e provveduto al riconoscimento delle persone coinvolte nella rissa, i carabinieri sono stati costretti a scortare i militanti per quaranta chilometri fino all'imbocco dell'autostrada, per evitare il contatto tra i membri del movimento e un capannello di persone in piazza che urlava e fischiava contro di loro.
"Volevamo solo rendere pubblico cio' che succede in certi allevamenti abusivi" hanno detto i militanti ai carabinieri "i visoni vengono maltenuti e sfruttati contro ogni norma e contro ogni legge". Sull'episodio sono in corso indagini delle forze dell' ordine che rimetteranno un rapporto all'autorita' giudiziaria.   Walter Caporale, presidente del Movimento animalisti italiani, ha sostenuto che nell'allevamento vi sarebbero oltre mille visoni e che nei giorni scorsi in sopralluoghi compiuti all'alba, in assenza dei proprietari, aderenti al movimento avrebbero trovato alcuni visoni morti tra cui due adulti e un cucciolo "lasciati per giorni in terra a decomporsi". Il presidente dell' Associazione ha chiesto il sequestro degli animali e il loro affidamento. Nella denuncia presentata ai carabinieri subito dopo la manifestazione si sostiene anche che l'allevatore sarebbe responsabile di violazione di norme tributarie e di regolamenti in campo veterinario e sanitario. Diversa la versione dell' allevatore, il quale sostiene di avere tutte le autorizzazioni necessarie e di operare nel rispetto della legge.
Dura la posizione del sindaco di Castel di Sangro, Roberto Fiocca. "Il raid nell'allevamento compiuto dagli ambientalisti ieri e' un'evidente manovra per sollevare l'opinione pubblica e aiutare quelli che fanno pressione su un eventuale accorpamento di una larga fetta del territorio dell'Alto Sangro al Parco Nazionale d'Abruzzo. Ma questo non vuol dire" ha continuato il sindaco "che non condanno l'atto di violenza". 
In Italia secondo i dati forniti dall'associazione gli allevamenti di animali di pelliccia sono 66, il fatturato e' di oltre 3 mila miliardi, le aziende piu' di 4 mila con un occupazione che raggiunge quasi le 39 mila unita'.

Maggio 1999