D'Abruzzo

"Quanno
nascette Ninno
"
in Real Audio un assaggio di "Utriculus", canti e musiche per zampogna e ciaramella dell'Associazione culturale "Circolo della zampogna" - Scapoli (Molise)

Zampognaro
condizione dell'anima

Un'arte antica
e complessa

La 32
La forma del mito

Ciaramedda
canto d'amore

Ritratto di signora con zampogna

Home
Su
La rivista
Filo diretto
Catalogo
Abbonamenti
Cerca

Ciaramedda
Canto d'amore
Testo di Maria Concetta Nicolai Foto di Luciano D'Angelo

.
FIORE DI ERICA. Antica e affascinante la ciaramedda a paro di Francesco Mento, esprime tutta la melodia mediterranea, carica di sentimenti e di profumi sprofondati nel mare
Comu ‘na principissa siti misa
Ora ca siti a la seggia assittata
La curuzza vi trippa un surprisa
Ca la facciuzza vostra fu ‘nfasciata


Non c’era fidanzamento nell’area messinese che non richiedesse, dopo la cerimonia della cunuscenza durante la quale la suocera cingeva il capo e il viso della novella zita con un largo nastro di seta detto ‘nzinga, una serenata di Antonino Mento da Rometta, eccezionale suonatore di ciaramedda e friscalettu, scomparso quasi centenario, da pochi mesi.

La tradizione continua con il figlio Francesco che dal padre ha appreso le novene, le arie a ballo pił antiche come la satariata e lu ciovu, suonata quest’ultima con cui ancora oggi lo sposo apre le danze, inchinandosi di fronte alla sposa, il celebre Scurdillino, pezzo di virtuosismo a bordoni azzittiti.

Ma anche la costruzione di uno strumento che conserva i caratteri dell’archetipo mediterraneo con qualche influenza araba: canne pari in legno di erica, da due a tre bordoni sonori, ance semplici, bianchissima pelle di capra.

 

EDIZIONI
MENABO'


Coordinamento multimediale
Maria Concetta Nicolai

Webmaster
Giustino Ceccarossi

© 1998, 1999 Edizioni Menabo', Professional Net