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D'Abruzzo
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Crecchio
Novita' etrusche
Il Museo dell'Abruzzo bizantino e altomedioevale di Crecchio espone la collezione di Alberto Carlo Fraracci composta da oltre seicento pezzi

Testo di Franco Tella e Caterina Rossetti

Dal 15 luglio 1998 i visitatori che si recano al già noto ed apprezzato Museo dell'Abruzzo bizantino e altomedioevale di Crecchio vengono accolti da una piacevole ed inaspettata sorpresa.
Nelle sale del primo piano del Castello ducale De Riseis D'Aragona che ospita il Museo è stata, infatti, allestita una mostra permanente dal titolo "Etruschi in Abruzzo". Il titolo necessita, forse, di qualche precisazione: non si tratta di materiali archeologici rinvenuti nell'ambito del territorio abruzzese, non raggiunto, come è noto, dall'espansione del popolo etrusco, bensì dell'importante collezione "Alberto Carlo Fraracci", costituita da circa 600 reperti. Il legame con la terra d'Abruzzo, oltreché dal luogo dell'esposizione, è dato dall'origine abruzzese, di Francavilla, del signor Fraracci che, grande cultore di archeologia, ha costituito la sua collezione negli anni '30, quando era segretario dell'U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) a Viterbo.
La figlia, signora Franca Fraracci, nel 1995, a seguito dell'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, con gesto di grande sensibilità culturale, ha donato la Collezione all'Archeoclub d'Italia, sede di Crecchio. I materiali della Raccolta coprono un vasto orizzonte cronologico ed illustrano brillantemente le principali fasi della storia dell'Etruria meridionale, dal periodo villanoviano (IX sec. a. C.) all'età imperiale romana (II sec. d.c.). Nella prima sala vengono presentati sei reperti che intendono dare una immagine generale della Collezione: due olle stamnoidi, un'anfora da trasporto etrusca, due iscrizioni del periodo romano e una testa marmorea maschile, copia romana del II sec. d. C. di un originale greco.
Nella sala successiva, seguendo un criterio cronologico, con l'ausilio di pannelli esplicativi, si possono vedere nelle prime due vetrine materiali ceramici e bronzei della prima e della seconda fase villanoviana (IX-VIII sec. a.C.): nella terza reperti del periodo c. d. orientalizzante (fine VIII - primi decenni del VI sec. a.C.), di cui la Collezione offre una serie assai significativa di esemplari, e dell'inizio dell'arcaicismo (VI sec. a. C.); nella quarta ed ultima materiali più eterogenei che vanno dalla piena età arcaica all'età romana repubblicana ed imperiale. Infine negli scaffali di un deposito a vista, aperto su un lato della seconda sala, divisi per classi di materiali, sono collocati i restanti reperti della raccolta.

 

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